Luciano Spalletti ha concesso al sito ufficiale della Roma una lunga intervista: "La squadra in questi mesi ha lavorato in maniera corretta, i giocatori hanno ritrovato le loro qualità. Il bilancio è positivo: possiamo dire che la Roma c’è".

Il tecnico giallorosso promuove i suoi ragazzi: "Quello che hanno i giocatori fatto è un bagaglio che si portano dietro. Il girone di ritorno di quest’anno i ragazzi infatti ce l’hanno addosso. È loro. E non è che gli verrà tolto con un periodo di sosta. I calciatori in questi mesi hanno trovato le loro qualità, ricevuto soddisfazioni, trovato entusiasmo, gol e gioco, cioè tutto quello che c’è di positivo dentro una gara di calcio. Questo bagaglio è quindi loro e difficilmente lo scorderanno. È stato evidente che è questo quello che loro volevano e cercavano: io ho a che fare infatti con delle persone intelligenti"

Con il suo arrivo, la Roma è risorta, centrando il terzo posto, quindi preliminari di Champions: "Io non sono di quelli che arriva e dice che è tutto merito mio, perché sono loro, i giocatori, che fanno poi le cose in campo. È chiaro che poi magari siamo stati fortunati nel direzionare in qualche modo queste qualità dei ragazzi. I giocatori sono fondamentali ma è anche importante riuscire a farli rendere. Se avevo già soluzioni giuste? Non avevo soluzioni pre-costruite, ma delle idee sì. Non è certo facile entrare con le tue idee nella testa di una rosa di 25 calciatori come quella della Roma senza aver fatto prima il pre-campionato e la preparazione, ma può funzionare, come si è visto in questi mesi". 

La squadra può ulteriormente migliorare: "Ragionando a livello di reparti non si deve specificare cosa è migliorabile- ha affermato Spalletti- perché migliorabile in generale è la squadra nel suo complesso. Bisogna partire sempre dal presupposto che tutto deve essere migliorabile perché bisogna sempre avere il coraggio di andare al di là. Non è la conoscenza la cosa importante, ma l’azione. Per questo motivo si deve avere sempre dei traguardi più importanti da raggiungere, altrimenti poi ci si ferma e questo non va bene".