L'ultimo treno si ferma alla Scala del Calcio. La Roma bussa alla porta del Milan, 90 minuti utili a rifinire la classifica delle due squadre in campo. Difficile ipotizzare un passo falso casalingo del Napoli - il Frosinone si presenta al San Paolo con in "tasca" la retrocessione - ma Spalletti non vuol lasciar nulla al caso. Vincere, quantomeno per alimentare un'illusione.
L'avvicinamento al confronto con il Milan non porta liete novelle. Un affaticamento agli adduttori mette in scacco Perotti. L'ex Genoa non è della partita, la scacchiera giallorossa perde una pedina chiave. Senza l'argentino, mutamento di uomini e modulo. Si passa dal 4-2-4 corsa e fantasia a un 4-3-3 più definito. Dal modulo senza riferimenti al modulo con un riferimento, Dzeko. La Roma si affida al gigante bosniaco per scalfire la coppia centrale composta da Mexes e Romagnoli.
Dzeko è - con ogni probabilità - ai saluti. Avventura in chiaroscuro nella Capitale, Spalletti segue altri pincipi di gioco, conferma complessa. Per l'ultima, il "9" può contare sull'apporto di El Shaarawy e Salah. Tocca ai due esterni rifornire la torre centrale.
In mediana, De Rossi - in odor d'Europeo dopo le defezioni di Marchisio e Verratti - dirige il gioco, con Nainggolan e Pjanic nel ruolo di mezzali. I due sono al centro di un vorticoso intreccio di mercato, la società sonda le alternative, perché privarsi di uno o dell'altro può accendere le operazioni in entrata. Strootman parte in seconda fila, ma la sua candidatura per la gara di Milano non è da sottovalutare.
Difesa tipo. A protezione di Szczesny, Rudiger e Manolas, in corsia Digne e Florenzi.
Totti parte dalla panchina, come Maicon e Keita.
4-3-3: