La querelle Spalletti - Totti, rinvigorita dalle stilettate di stampa e tifo, accompagna la Roma al match più atteso di stagione. Una manciata di minuti, due giri di lancette per ribaltare la storia e scrivere un capitolo - eterno - del numero dieci. Di opportunismo e di rigore, per fermare l'avanzata del Toro e restituire alla Roma nobili propositi. Terzo posto a un passo, possibile scacco al Napoli lunedì per accendere le ultime giornate di A.
Opinioni difformi, da una parte chi pone il gruppo oltre il singolo, l'unione d'intenti oltre il campione, dall'altra chi mette in copertina vent'anni di giocate e scelte di cuore, qualità e appartenenza.
Un caso che pone in secondo piano lo scontro con il Napoli, che toglie sì pressione alla Roma, "protetta" dal faccia a faccia tra Francesco e Luciano, ma che aumenta il rischio di contagio, scorie che possono minare il gruppo in un momento non facile. Totti segna e vince, sì vince lui stavolta, ma non nasconde le falle di un organico sopito dalla feroce rincorsa. La Roma concede dietro ed è meno letale davanti, in un andirivieni di uomini e moduli, tra fanteria leggera e attacco pesante, tra El Shaarawy e Dzeko. Il bosniaco è il secondo interrogativo. Appare oggi pesce fuor d'acqua, lento, impacciato, nulla a che vedere con quello che Spalletti chiede alla sua Roma.
Nella volata che conduce alla partitissima, Edin parte in seconda fila, non è lui la prima scelta. Il Napoli poggia il suo fortino difensivo su due giocatori fisicamente prestanti, Albiol e Koulibaly. Sulla sua scacchiera, Spalletti dispone tre giocatori rapidi, di grande tecnica. Combinazioni nello stretto per infilarsi nella linea ospite. Salah e El Sha esterni, Perotti riferimento centrale, un su e giù armonico tra area e trequarti.
In mediana, due certezze, Nainggolan e Pjanic, un dubbio, Keita. Il maliano - ieri in difesa di Spalletti - è in ballottaggio con De Rossi. Profilo simile, alto magistero, intelligenza tattica, senso della posizione, schermo a protezione della retroguardia a quattro. Nelle gerarchie di Spalletti, Keita ha maggior considerazione.
Tutto confermato dietro, con Digne a sinistra e Florenzi sull'out opposto. Al centro, Rudiger e Manolas, in porta Szczesny.