Rimbalza sulle colonne dell'Equipe il pensiero di Gervinho, un attacco non velato al passato recente. L'ivoriano - ora in Cina - scaglia un montante sulla sua vecchia squadra e attacca l'operato dell'attuale dirigenza. Al centro dell'intervista - riportata in Italia dalla Gazzetta dello Sport - l'esonero di Rudi Garcia, mentore di Gervinho, scudo del calciatore nei periodi di maggior difficoltà. Un rapporto stretto, duraturo, un'investitura, da spreca-palloni sui campi di Premier a giustiziere nell'esperienza in A. 

Con la dipartita di Garcia - lontano dalla piazza e dallo spogliatoio - spazio al ritorno di Spalletti, una scossa fatale anche a Gervinho. La decisione di lasciare il Vecchio Continente, accettare la pioggia di milioni asiatica.

Sono stato sorpreso e deluso perché, secondo me, non c’erano motivi per cui non potesse finire la stagione. Nonostante tutto quello che si è detto, la squadra non era così male. Era ancora sufficientemente ben piazzata per arrivare a qualcosa. Rudi, per me, è più di un allenatore. È stato lui a battersi per farmi venire a Roma. Sarei potuto restare dopo la sua partenza, il club voleva tenermi, ma ho detto ai dirigenti che avevo bisogno di stare bene anche nella testa e quello non era più il caso. Per me, quando hanno messo fine al contratto di Garcia, lo hanno fatto anche con il mio. Non potevo più continuare

Il peso economico a indirizzare l'operazione, Gervinho chiude la porta alla competizione e si avvia verso un'avventura diversa, per cultura e storia. L'espansione cinese, la forza di un calcio in costruzione, oggi però ancora lontano. Il futuro resta un'incognita, difficile pronosticare un rientro nel giro che conta. 

Ognuno ha la sua storia. Magari può non andare bene agli altri e andare benissimo a te. È chiaro che, sportivamente e culturalmente, non ha niente a che vedere con quello che ho conosciuto fino ad ora. Ma non avevo più né la motivazione né la voglia di restare in Europa. Anche se non posso dire non tornerò mai più, penso che la mia carriera europea sia finita. Ora ne ho iniziata una nuova in un altro continente"