Il direttore sportivo Walter Sabatini è stato spesso nell'occhio del ciclone per gli acquisti sbagliati o presunti tali, giudicato sempre un grande talent scout ma incapace di portare campioni; in questa sessione di mercato sembra essersi parzialmente riscattato, con gli acquisti di Zukanovic, El Shaarawy e Perotti che sono risultati da subito decisivi. Andiamo ad analizzare il rendimento uno ad uno dei tre nuovi arrivi.
ZUKANOVIC - Il bosniaco arrivato in fretta e furia, ha deciso di venire a Roma quando era già con un biglietto in mano per Stoccarda, ma si sta rivelando un ottimo giocatore: può giocare sia centrale che esterno e ad una buona tecnica abbina un ottimo tempismo che vanno a compensare un passo che tende al bradipico. Nelle sue prime uscite l'ex Sampdoria e Chievo ha ben figurato, contro il Frosinone ha avuto qualche responsabilità sul gol ma nelle altre occasioni non ha mai sfigurato confermando la sua attitudine da onesto gregario che tanto serve alla debole retroguardia giallorossa.
EL SHAARAWY - Il più discusso dei tre è sicuramente il Faraone: arrivato dopo anni travagliati al Milan e dopo mesi al Monaco segnati da un rapporto con Jardim poco idilliaco, arrivato tra mille cattiverie e dicerie nei suoi confronti, arrivato tra mille dubbi dell'ambiente; il giovane sta smentendo tutti a suon di gol e buone prestazioni condite da una voglia veramente encomiabile. L'esterno è andato in gol due volte, ha dimostrato un'ottima intesa con i compagni e ha fallito numerose occasioni; parametro indice di impegno e approccio propositivo, insomma un ritorno da 10 per ora.
PEROTTI - Il giocatore argentino è quello che sembra essersi adattato meglio al nuovo ambiente, ha dimostrato da subito di avere voglia e grinta necessarie in un ambiente come Roma. Arrivato nell'ultimo giorno di mercato dopo aver giocato Genoa-Fiorentina è sceso in campo anche contro il Sassuolo risultando il migliore dei suoi. Dal punto di vista tattico si è calato suito nel suo ruolo: ora fa il centravanti di manovra in maniera egregia, ora lo si trova sull'esterno pronto a recuperare e a strappare per far salire la strada, ora lo si trova davanti la difesa a prendersi la palla; insomma il ragazzo ha voglia e anche talento e dalle parti di Roma non potrebbero essere più felici.