Regire, da subito. Il monito di Spalletti, in conferenza pre-Juve, è chiaro. Prima di iniziare, un ricordo: “Questa è stata la settimana dell’anniversario di Dino Viola, scomparso 25 anni fa e volevo ricordarlo, e volevo estendere il mio saluto alla famiglia Sensi”.

Poi, subito in campo: “La squadra deve essere pronta a cambiare atteggiamento in campo e quando si dice questo ci sono dei movimenti più facili e più difficili da assimilare, vedi la difesa a 3, a 4 o a 5. L’altra settimana è stata data un’infarinatura, quelli bravi come la Juventus insegnano che bisogna cambiare vestito. Ci abbiamo lavorato maggiormente e ci sono delle indicazioni che sono le caratteristiche dei giocatori che vanno tenute in conto". Certo, la reazione deve essere ordinata: "Con l’Hellas Verona ci sarebbe dovuta essere una reazione nervosa che c’è stata ma siamo stati confusionari, ora è una questione di metodo e di obiettivi e ciò è difficile, questo impegna la totalità dei calciatori".

Tanti i riferimenti all'avversario di turno, la Juve lanciatissima: “La Juventus è stata molto brava quest’anno, per quanto ci riguarda se noi abbiamo l’idea di poter vincere allora possiamo farlo, se abbiamo l’idea di non farcela non vinceremo, abbiamo qualità e potenzialità dove noi ci possiamo inserire e tenteremo di fare quello, cioè quella di fare la partita contro una grandissima squadra che ha fatto vedere di essere un grande club. Non si ribalta una situazione del genere solo con la squadra, tutte le componenti hanno contribuito, anche la cosiddetta seconda squadra come la società”. “Loro trasferiscono nella testa dei giocatori cosa significa andare in giro con quel nome lì e noi dobbiamo saper fare lo stesso".

Alla domanda sul modulo, risposta indicativa: “Contro il Verona non siamo stati bravi, quello che non doveva succedere era quello di prendere ripartenze, non ci siamo riusciti, abbiamo prestato a una squadra inferiore la possibilità di farci gol e l’hanno fatto". Ovviamente, tiene banco anche il mercato: “Dobbiamo essere bravi a inserirsi nel mercato, è un mercato parziale, i giocatori forti se li tengono. Noi dobbiamo essere bravi a sostituire le eventuali partenze". "Ho parlato con Gervinho, è turbato da altre proposte, noi riteniamo che sia importante per noi però per me è altrettanto importante che lui voglia mettere le sue qualità, anima e cuore a nostra disposizione, se non fa così le cose parziali non le voglio, si vanno a cercare altre soluzioni. El Shaarawy? Ha tecnica e qualità, sa far gol, poi si è un pochettino perso. Ci ho parlato e mi è piaciuto, se dovesse arrivare non ha tempo per sbagliare, soprattutto in ottica Nazionale, deve fare bene per forza". In ogni caso, "con Sabatini ho un buon rapporto, ci siamo confrontati su alcuni calciatori, ci si incontra e lui mi chiede quello che è il mio pensiero sulle situazioni che sono di sua conoscenza che sono molte di più delle mie, dal mio punto di vista c’è collaborazione e gli ho anche dato quel regalo della scorsa settimana, erano tre stecche di sigarette (ride), mi era sembrato che fumasse”.

Tante difficoltà anche per Castan: Ho assoluto rispetto per l’uomo e per il calciatore, sta attraversando un momento difficile e dobbiamo lasciarlo tranquillo, penso che avere una continuità nella situazione reale che gli possa far riprendere confidenza, sia la medicina giusta". La Roma viene dopo, noi faremo quello che è giusto fare per l’uomo e per il calciatore”. 

La Roma, in ogni caso, si sta muovendo anche per la difesa, anche su questo arrivano conferme dal tecnico toscano. Riferimenti in merito anche sulle ben note prove da difesa a tre: “Sì l’ho provata, oramai siamo controllati. Se a Digne e Florenzi lasci più campo, possono fare anche quel ruolo lì nella difesa a 3, noi dobbiamo essere belli e trovare la soluzione a quello che è il nostro gioco, è possibile che si parta con la difesa a tre”. Non solo difesa, comunque, ma anche la prova Totti-Dzeko: “Totti ha subìto un grande infortunio e probabilmente la partita che ha giocato contro il Milan lo ha un po’ limitato. Quando si viene da un infortunio così lungo non bastano due giorni, ora il recupero è un po’ più difficile data l’età ma è a disposizione, come è possibile coesistere con Dzeko, soprattutto con questo modulo”. Ultimo passaggio proprio sul talento bosniaco: “Non dobbiamo fare fatica con un giocatore di queste caratteristiche, ha tutto per fare bene, basta aspettare quando si sbloccherà, avrà più tranquillità. Deve segnare e avere la fiducia di chi sta intorno, è difficile a Roma far assorbire e trasferire la fiducia a un giocatore che non dà risultati. Bisogna aspettaro un attimo, ma son convinto che verrà".