Il pari col Milan mette Rudi Garcia ulteriormente sulla graticola. 45 minuti, i secondi, in trincea, per difendere un punto e evitare ulteriori tracolli. Non basta per rinsaldare la panchina. Dopo le dichiarazioni pesanti di Pallotta ("Sono disgustato"), questa notte un vertice a Miami, presente il d.s Baldissoni, sul tavolo il futuro tecnico della squadra. La piazza è contro Garcia, per il tifo giallorosso il francese è da cacciare (minimi storici di pubblico nella sfida col Milan) e anche in fretta; i fischi vanno avanti da settimane. Si pensa quindi a un traghettatore in grado di condurre la nave fino a fine stagione (in stile Andreazzoli), e il primo nome al momento - secondo la Gds - è Leonardo. Nomi di peso, come Spalletti, chiedono invece un accordo a lungo termine, per intavolare un progetto reale.
LA SITUAZIONE - A Roma qualcosa non va: un primo anno di successi, chiuso alle spalle solo di una Juventus straordinaria da 102 punti. Poi lo scorso, polemiche e un altro secondo posto, sempre dietro ai bianconeri (quella stagione vicecampioni d'Europa). E adesso? Adesso la Roma è quinta in classifica, col Sassuolo a -3 con una partita in meno. Un tracollo totale, Napoli a +7, Juve (fino a 9 giornate fa a -11) a +5, così come l'Inter, con la Viola a +4.
Fuori dalla corsa scudetto alla 19esima giornata? No, ma alla Roma serve una scossa, di campo e di panchina: la situazione mentale è critica, l'allenatore scarica le responsabilità sui preparatori atletici, scelti personalmente da Pallotta, con l'americano che segue invece la via opposta. Evidente una visione difforme dell'attuale stato di crisi. Ambiente, gruppo, tattica, difficile identificare un unico problema, difficile scegliere la giusta cura. Pallotta cerca una soluzione rapida, la pista Leonardo può essere una via per staccare la spina e ripartire.