Kevin Strootman prosegue la sua marcia d'avvicinamento al campo. Si allena, da tempo a buon ritmo, ma al momento è difficile stabilire, con certezza, una data per il suo rientro. Garcia segue con attenzione i progressi del colosso di Ridderkerk, perché la mediana della Roma paga l'assenza dell'olandese a caro prezzo. Carta di qualità, giocatore di spessore europeo, costretto da due anni a questa parte a render conto a reiterati problemi fisici. 

Sei apparizioni nella stagione in archivio, nel mezzo di due spallate della malasorte. Poca fortuna anche nell'annata corrente, con Strootman costretto ad "inseguire" i compagni. 

Sulle colonne del Corriere dello Sport, il centrocampista ripercorre la sua sfortunata parentesi e spegne il fuoco nemico. 

"Negli ultimi mesi ci sono state molte speculazioni e voci non corrette relative al mio infortunio e alla mia riabilitazione. Ora, tre mesi dopo l'ultima operazione, attraverso questa intervista voglio fare chiarezza sui miei progressi. Non vedo l'ora di tornare a calcare il campo dell'Olimpico".

Le prime difficoltà con la maglia oranje, lo stop con la Francia, la scelta di giocare con il Napoli e il conseguente problema. Al rientro, con la Fiorentina, sensazione non positiva, gli esami seguenti a confermare l'impressione del calciatore. 

"E' importante partire dall'inizio. E' cominciato tutto durante la partita dell'Olanda contro la Francia. Ho avuto problemi con il mio ginocchio destro e ho avuto bisogno di essere sostituito. Non volevo prendere rischi e ho preferito lasciare il campo. Tre giorni dopo c'era la partita con il Napoli e ho giocato. Le cose andavano bene ma, a causa di uno sfortunato contrasto, ho perso l'equilibrio provocandomi una distorsione ai legamenti crociati. Mi ci sono voluti otto mesi per tornare in campo. Ho giocato nella partita in trasferta contro la Fiorentina. Ho subito un tackle, infortunandomi nuovamente al ginocchio destro. Ho lasciato il campo senza provare dolore, ma sentivo il ginocchio poco stabile. La risonanza magnetica ha evidenziato il danno, e la necessità di sottopormi ad un intervento chirurgico per capirne bene l'entità. Durante l'operazione hanno scoperto che i problemi con la mia cartillagine erano più seri del previsto".

La terza operazione a stretto giro di ruota, l'ennesimo capitombolo a minare le certezze acquisite con fatica. Tre mesi dopo, Strootman è in campo, lotta per recuperare la miglior condizione e contribuire, al più presto, al progetto Roma. 

"Per me è stato un grosso choc. Abbiamo iniziato a cercare in giro per l'Europa, in Italia e in Olanda, la migliore soluzione. La conclusione è stata che dovevo nuovamente operarmi ai legamenti! Ero così vicino a tornare a giocare con la mia squadra, e di nuovo mi è stato tolto tutto. E' stato un grosso passo indietro, ed una sfida difficile a livello mentale. Adesso sono passati tre mesi, mi sto allenando e devo dire che mi sento molto meglio. Spero che gli ultimi passi da compiere per la mia riabilitazione vadano allo stesso modo e che possa tornare a far parte della squadra. Perché, alla fine, è quello che vuole qualsiasi calciatore ed è quello che mi è mancato di più in questi ultimi due anni".

Società e compagni, tutti nella medesima direzione. Strootman gode dell'appoggio totale dell'ambiente giallorosso. Il peggio è alle spalle, resta ora da salire l'ultimo gradino, quello che conduce all'Olimpico. 

"Sto lavorando per reinserirmi nella squadra, e tutti mi stanno aiutando ed offrendo il loro supporto. Dalla società, alla squadra e ai tifosi, tutti mi sono stati vicini fin dal primo intervento. Ora mi alleno ogni giorno con Capradossi, che ha avuto il mio stesso tipo di infortunio, e cerco di recuperare il prima possibile".

"Quando posso tornare in campo? Al momento è difficile fissare una data. Sono passati tre mesi, vediamo come starò dopo il quarto mese e dopo che avrò cominciato ad allenarmi di nuovo con il resto dei compagni. L'operazione non è stata facile anche per il professor Mariani perché era il terzo intervento. Ma, dopo, mi sono sentito bene e in forma. Adesso per me è importante lavorare per tornare in campo e ripagare i tifosi del loro affetto".