Vigilia bollente in casa Roma nonostante il clima freddo nella capitale. La squadra di Rudi Garcia, infatti, si gioca domani - contro il Genoa - l'ultima possibilità di rientrare nella lotta al vertice, in una settimana condita dalla terribile eliminazione in Coppa Italia contro lo Spezia. Proprio di questo, e del rischio connesso ad una gara tesa, ha parlato poco fa in conferenza il tecnico francese.
"Può essere la mia ultima gara? Non ci penso. Ho altre battaglie da portare avanti: domani è quella di vincere. Conosco le regole del gioco, non è un problema, ma resto motivato, sereno e tranquillo, credo nei ragazzi. Abbiamo fallito in Coppa Italia, lì è il punto nero della stagione. Ho preso delle decisioni dopo la partita, e sempre faccio in modo di trovare soluzioni". E poi un commento molto deciso: "Se non mi sento più utile mi farò da parte. Ma ho sempre raggiunto gli obiettivi, io non mollo".
Il suo futuro, sì, ma anche e soprattutto lo scoglio di domani: "Dobbiamo fare in modo, come ho sempre detto, di dimostrare voglia e motivazione. Vogliamo vincere questa partita, non ci sono partite facili in Serie A, il Genoa è in un momento delicato come noi. Non abbiamo altri obiettivi se non fare di tutto per prendere i tre punti, è l'unico risultato interessante". Qualcosa, molto, non va. La Roma non gira, dopo il derby s'è persa, ma "non è tutto negativo ora, la vera cosa negativa è l'eliminazione in casa contro una squadra di B; questo è il vero fallimento. In Champions League ci siamo qualificati, è uno step di più rispetto allo scorso anno. L'unica cosa che mi interessa è rimanere al massimo a tre punti dal secondo posto. In campionato ci siamo, abbiamo giocato tante gare difficili, non siamo a metà stagione e nel girone di ritorno giocheremo in casa con Napoli, Inter e Fiorentina, è tutto aperto".
Anche un passaggio sui singoli: "Iturbe e Gervinho saranno convocati".
"Come ho detto, bisogna dare tutto. Ci sarà da ritrovare entusiasmo, verve, gioia di giocare. Spero che accada domenica. Servirà anche freschezza fisica, giocheremo di meno nella seconda parte. Mancano 22 partite, spero di più, in 18-19 settimane. Non giocheremo ogni tre giorni. Dalla partita di Coppa Italia stiamo tutti insieme qui, era necessario mostrare che dobbiamo essere più aperti sul fatto che loro sappiano quello che penso, ma anche ascoltare tutti. Il ritiro che stiamo facendo non è un ritiro punitivo, a me non piace, se vogliono rimanere di più a casa serve vincere, ma viviamo insieme, ci parliamo, ne ho approfittato per vedere i giocatori singolarmente, ci fa vedere dove siamo e dove vogliamo andare". Un passaggio anche alle dure parole emerse in una intervista di Zeman al Corriere dello Sport: "Non commento le dichiarazioni, ma ora i giocatori devono mettere tutti un di più. Io in particolare so che non devono succedere cose accadute in passato. Le energie mi serovno per spingere questa squadra per fare grandi cose, che spesso facciamo, ma non sempre".
Infine, si parla ovviamente di mercato: "Parlo con Sabatini spessissimo, ho le informazioni su ciò che facciamo. Vogliamo migliorare la squadra. Vedo più lui che la famiglia. Ho unno staff di qualità e cerchiamo sempre di decidere le cose insieme. E poi ci sono i leader di spogliatoio, questo vale per tutte le decisioni da prendere".