La Roma ha disperato bisogno di riprendere il bandolo della matassa dopo le recenti delusioni, soprattutto dal punto di vista della prestazione, e non sembra esserci occasione migliore della gara di coppa contro lo Spezia, che certamente non dovrebbe rappresentare un ostacolo rilevante a patto che lo si affronti con la giusta mentalità e cattiveria.

La Roma arriva male a questo incontro: i pareggi contro Bate e Napoli rappresentano sì dei risultati positivi, ma dal punto di vista dell'atteggiamento hanno messo in luce il difetto maggiore della squadra giallorossa, ovvero la scarsa efficacia sottoporta corredata da una scarsa capacità di creare occasioni da gol; inoltre l'ambiente non è sereno sia all'interno dello spogliatoio sia fuori.

Lo spogliatoio è scosso da presunti ammutinamenti contro Garcia e dalle voci di mercato sempre galoppanti: è di oggi la notizia di un'Udinese vicina a Castan e di un Iturbe con un piede e mezzo nelle radure di Watford; mentre non è certamente un segreto la tentazione inglese di Kostas Manolas.

L'ambiente esterno allo spogliatoio, e con esso si intende la tifoseria, è ormai totalmente contro la squadra e la dirigenza, complici i risultati e le scelte (indipendenti dalla società) riguardanti la logistica delle curve. Certamente la riconciliazione con i tifosi non è favorita dalla partita di domani, che si giocherà in pieno orario lavorativo (14.30) impedendo l'afflusso allo stadio; questa scelta è stata definita insensata dallo stesso Rudi Garcia e ha causato la miseria di 3500 biglietti venduti.

Concentrandosi sul lato tecnico, la Roma rinuncerà a Keita e Gervinho per motivi precauzionali e adotterà in ogni caso un ampio turnover: Garcia ha anticipato che giocherà De Sanctis, in difesa spazio a Gyomber, Castan ed Emerson; in mezzo giocherà Ucan, mentre in attacco Iturbe giocherà insieme ad un Dzeko che spera di sbloccarsi e ritrovare lo smalto perduto.