Immaginatevi un Roma-Lazio senza tifo, senza curve. Fatto? Non riuscite, eh? Ci siamo abituati a vedere, anno dopo anno, sempre meno coreografie, sempre meno "caos" (quello buoni, s'intende: la "caciara" alla romana), sempre meno passione sugli spalti. Ma con i vuoti, proprio no.

Sembra impossibile, eppure dei 7.000 biglietti sin qui venduti circa 5.000 sono stati acquistati dai tifosi della Roma. Gli altri 2.000 dai laziali. Sono soprattutto questi a mancare all’appello.
Solitamente nei derby ospitati dalla Roma la quota ospiti non scendeva mai sotto 10-11.000 tagliandi. La Tevere già si vende poco per via delle limitazioni imposte dalle regole sulla sicurezza, la Monte Mario non è mai andata a ruba a causa dei prezzi elevati. Alla fine sarà difficile salire sopra una vendita totale di 10.000 biglietti. Il che porterebbe, sommando gli abbonati della Roma, a un pubblico modestissimo per un derby, qualcosa di molto simile a un mimimo storico: 30.000 spettatori. Poi bisognerà vedere quanti dei 23.000 abbonati della Roma decideranno di entrare effettivamente allo stadio. Insomma, un agonia intollerabile. Fosse solo un problema della Roma, sarebbe meno grave, forse. E invece, giovedì, durante la partita con il Rosenborg, gli esponenti laziali della Curva Nord hanno esposto uno striscione offensivo nei confronti del Prefetto Gabrielli. E’ apparso intorno alla metà del secondo tempo, ha sventolato per qualche minuto, è stato accompagnato da cori altrettanto offensivi. Gli ultras biancocelesti hanno deciso e non torneranno più indietro. Non si presenteranno domenica all’Olimpico e quasi certamente continueranno a non frequentare lo stadio negli impegni successivi della Lazio in casa, ma la seguiranno soltanto in trasferta. La situazione, sembra chiaro, va risolta, perché la frattura sta diventando insanabile.

Questo, il "fuori" che fa da contorno al derby, era inevitabile dedicare del tempo a questa annosa situazione. Ora, il campo, che a rigor di logica non dovrebbe far mancare lo spettacolo.

I numeri

Siamo al derby numero 143 in Serie A: 49 le vittorie giallorosse finora, 36 quelle biancocelesti, 57 i pareggi. È dal marzo 2011 che la Roma, vittoriosa nell’ultimo derby, non batte due volte di fila la Lazio in campionato. La Roma ha vinto solo uno degli ultimi quattro derby giocati come squadra ospitante: due pareggi, una vittoria della Lazio. Statistica che smentisce i numeri della Roma in casa: in questo campionato la Roma è imbattuta (4 v, 1 n), ma anche negli altri anni di Garcia le sconfitte all'Olimpico sono state pochissime.

Problemi in difesa ed ex fortini

Tutte e cinque le partite casalinghe della Roma in questo campionato hanno visto andare a segno entrambe le squadre in campo, con una media di gol subiti, per la Roma, di 1,2 gol a partita. La Lazio non se la passa meglio, con 18 reti al passivo (2a peggio difesa in Serie A). La Roma è comunque il miglior attacco, con 25 gol segnati. Vedremo tanti gol?

I biancocelesti all'Olimpico sono impressionanti, o meglio lo erano: dopo aver vinto le prime otto partite stagionali giocate in casa tra campionato e coppe, sono caduti proprio nell’ultimo match (1-3 con il Milan).

L'uomo in più...non c'è!

Dall’arrivo di Miralem Pjanic (2011/12), in campionato la Roma ha una percentuale di vittorie del 54.4% con il bosniaco in campo e del 42.3% senza di lui. Domenica, causa squalifica, non lo vedremo in campo.

Formazioni

La Roma arriva al derby carica, come detto, rincuorata dai 3 punti in Champions contro il Bayer Leverkusen, ma con problemi di formazione. Molti gli assenti, meno di quanto ci si aspettasse mercoledì sera. Ipotizziamo un 4-3-3 con questi 11: Szczesny; Torosidis, Manolas, Rüdiger, Digne; Florenzi, Keita, Nainggolan; Salah, Dzeko, Gervinho. Ecco che torna Keita, per De Rossi gli esami hanno confermato un ematoma. Out il simbolo della Roma, Totti, che rientrerà con calma. Dopo il derby, infatti, ecco la sosta.

La Lazio replica con il 4-3-3, con Marchetti, Basta, Mauricio, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia, Lulic; Anderson, Klose, Candreva.