Rudi Garcia si mostra sereno, convinto. 24 ore dividono la Roma dal primo punto di non ritorno. La marcia in Europa dipende dai 90 minuti di Leverkusen. Una sconfitta precluderebbe il percorso in Champions, complicato dal K.O di Borisov. Corsara in A, titubante in Coppa, questione d'abitudine, di feeling con una realtà differente.
"Stiamo acquisendo esperienza. C'è ambizione e vogliamo superare il girone, in questa squadra sono arrivati giocatori che conoscono bene la Champions, ma ce ne sono anche tanti altri che non la conoscono bene. Il girone di Champions è un mini campionato e le due gare col Bayer Leverkusen saranno importanti. Servirà mettere in campo tutto, quanto fatto finora non basta. Dobbiamo impedire al Bayer Leverkusen di sfruttare le sue qualità, domani valuteremo i nostri miglioramenti. Da inizio stagione abbiamo preso troppi gol, dobbiamo trovare il giusto equilibrio".
Il cammino di Garcia nella massima competizione europea non è certo entusiasmante. I numeri chiudono al porta al tecnico francese, ma tanti sono i fattori da mettere sul piatto. Sfortuna, avversari, scelte non sempre ottimali, mentalità da costruire: l'impressione è che la storia possa mutare domani.
"Gioco sempre le gare per vincere. Non parlo del Lille, è un altro tempo e un'altra storia. Con la Roma abbiamo giocato otto partite da quando sono qui: due col Bayern, due col City e una col Barcellona. Potevamo fare meglio, ma adesso non possiamo più cambiare il passato. Sono poche giornate e servirà conquistare dei punti. Non sarà una gara definitiva, ma sicuramente importante".
Un piccolo aiuto può giungere dall'altra sponda della Capitale, il preliminare tra Lazio e Bayer è il punto da cui partire per sottolineare pregi e difetti dell'undici di Schmidt, devastante soprattutto tra le mura di casa.
"Dal primo luglio il Bayer ha giocato 14 gare e le abbiamo studiate quasi tutte. Non esistono squadre perfette: non lo è la Roma e non lo è nemmeno il Bayer. Ai giocatori sono state mostrate le cose importanti per domani, a fare la differenza saranno i piccoli dettagli".
La battuta d'arresto con il Bate apre il dibattito sullo schieramento in campo della Roma. Garcia annulla la querelle e sposta l'attenzione sull'interpretazione del modulo stesso.
"Si e no. No perché abbiamo vinto con l'Empoli con un altro modulo e si perché nel secondo tempo di Borisov e col Palermo abbiamo vinto col 4-4-2. Poi, chiaramente, non tutto dipende dal modulo. La cosa importante domani sarà l'atteggiamento, servirà fiducia nei nostri mezzi, quella di domani sarà una gara molto interessante da seguire. Loro giocheranno su un ritmo alto e noi saremo chiamati a una grande sfida".
Il Bayer è squadra di qualità. Difesa compatta, esterni di grande talento, con gamba, davanti un mix perfetto, con Hernandez e Kiessling. La prestazione con il Barcellona certifica la forza del gruppo di Schmidt, Garcia riconosce il valore degli avversari.
"E' una buona squadra che fa pressing alto. Giocano su ritmi importanti e ha fatto bene in Champions League. Ha giocatori di alto livello e domani sarà una grande gara. Sappiamo con che stato d'animo arriviamo a questa sfida. Un risultato in Germania manca da 15 anni, ma cerchiamo l'esploit. Queste due sfide saranno importanti, in caso di vittoria faremo un passo avanti verso la qualificazione. Poi domenica ci giocheremo il primo posto: si tratta di una settimana davvero importante".
In chiusura, il punto su alcuni elementi non al top. Dzeko e Rudiger sono della partita, il primo è pronto ad accollarsi il peso dell'attacco, il secondo ad affiancare Manolas al centro della difesa.
"Si, anche se non hanno i 90 minuti nelle gambe. Sono due ruoli diversi, il difensore centrale necessità di meno sforzi, ma sono entrambi pronti. Posso contare su una rosa vasta, anche se non sono a disposizione Keita e Totti oltre agli assenti di lunga durata".