Vigilia di campionato per la Roma e per Rudi Garcia, che dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali che lo hanno tenuto in trepidante attesa per lo stato di salute di alcuni suoi giocatori, è tornato a parlare dei temi del campionato e della sua rosa. Presentatosi in conferenza stampa al centro sportivo di Trigoria, l'allenatore francese ha ripreso in mano il filo del discorso legato al campionato, parlando della sfida di domani contro l'Empoli, primo anticipo dell'ottava giornata di campionato.

"Metterò in campo una squadra che possa passare da uno all'altro e anche a un terzo modulo. L'obiettivo è vincere la partita e allungare la serie di vittorie, dobbiamo essere pronti. Domani serve soprattutto non sottovalutare l'Empoli. Ha vinto contro il Sassuolo, che era imbattuto, e pareggiato con il Napoli. Ha caratteristiche precise e qualità collettiva, dobbiamo essere al 200% per mettere tutto e vincere la partita, nessun altro pensiero".

Sull'utilizzo di De Rossi da centrale di difesa o a centrocampo, il transalpino si sbottona: "Daniele fa benissimo in difesa, con l'assenza di Keita non faremo 7 partite con De Rossi in difesa. Non è possibile che a centrocampo mi manchino le soluzioni per un regista di ruolo, come Daniele o Seydou. Ci servono uno o due centrali, che saranno Castan e Rüdiger, sul campo. Già domani ma anche nelle sette partite".

L'allenatore francese analizza uno degli aspetti sui quali la sua Roma non si è ancora espressa al meglio: la difesa continua a non convincere, sia in Italia come in Europa. Queste le parole di Garcia, che parla anche dello stato di salute di Rudiger: "E' pronto, è guarito. Per lui è un problema di ritmo e di tornare al suo livello grazie agli allenamenti. Ribadisco che possiamo fare meglio a livello difensivo, ma ho rivisto tutti i gol presi e non c'è un parametro ricorrente. Sono gol diversi che abbiamo preso, penso che miglioreremo. Sappiamo che serve un atteggiamento di squadra, ma i difensori devono essere difensori veri, dobbiamo avere due portieri forti, a centrocampo devono proteggere la difesa e la prima linea si deve impegnare. Quello che non voglio è perdere la voglia di andare in attacco, per vincere bisogna segnare, con trentotto 0-0 si va in B. Dobbiamo trovare un equilibrio per prendere meno gol e continuare a segnare".

Sempre in relazione all'emergenzza del reparto arretrato, il discorso di Garcia si sposta sugli infortunati, a partire da Castan e chiudendo con il recupero di Strootman: "Kevin spero di riaverlo nel 2016. Dopo il primo infortunio non l'ho mai visto così bene. Il secondo infortunio ha fatto in modo che sia stato fuori per un anno e mezzo. Non l'ho mai visto così sereno. Questo tipo di infortunio richiede tempo, dobbiamo lasciarglielo. Siamo fiduciosi, non sono un medico ma mi sembra che stia rispettando i tempi. Aspettiamo il suo ritorno al 100%. Con Leo ho un rapporto particolare, è quasi come un mio figlio. Sarò il primo a essere contento quando sarà al 100%. Non ci sono problemi, se non sarà domani tornerà in questa striscia di sette partite. Gli manca il ritmo della competizione e degli allenamenti, è stato fuori un anno. Non si torna al 100% con un colpo di bacchetta magica. Lo vedo sereno ed entusiasta, sa che lo spingo e che sono onesto con lui. C'è concorrenza, quando sarà il migliore di nuovo, e lo spero, non dimentico quello che ha fatto il primo anno, sarà importante per il futuro".

Uno dei temi più scottanti della conferenza e della sosta per le Nazionali sono state le precarie condizioni di Dzeko. Rientrato a Roma, il bosniaco si è messo a disposizione di Garcia, anche se non è ancora al meglio. L'allenatore della Roma riassume così questi ultimi giorni di lavoro dell'ex City: "Prima bisogna dire che anche se siamo rimasti sempre in contatto con la nazionale bosniaca, l'hanno gestito bene. Non era pronto per giocare, non ha giocato. Era possibile per lui entrare in gioco nella seconda partita, per la prima non era pronto. L'hanno gestito bene. Non è al 100% ma abbiamo guadagnato dei giorni, ha fatto tutto l'allenamento con la squadra, sta ritrovando la forma fisica e il fatto di giocare senza paura". Tuttavia, l'ex bomber anche del Wolfsburg dovrebbe partire dalla panchina, venendo preservato per la sfida di Champions League ben più importante e decisiva contro il Bayer Leverkusen.

Sulla lotta serrata per il campionato, Garcia si è sempre espresso a favore della Juventus come favorita, in parte per togliere pressione alla sua squadra, in parte perché quattro volte Campioni negli ultimi anni. Il suo parere non è cambiato e all'ennesima domanda sulla sua favorita risponde così: "Hanno vinto quattro scudetti di fila, è normale che sia così. Il campionato è più aperto, ci impegneremo per smentire i pronostici. Per fare una grande stagione serve non avere infortuni di lunga durata come l'anno scorso con Castan e Strootman".

Infine, sulle parole di Pallotta legate alla possibilità di vincere lo Scudetto e sulle voci che vorrebbero Antonio Conte sulla sua panchina il prossimo anno, Garcia chiosa così: "Quando gioco, lo faccio per vincere. Sia nella mia professione che nella mia vita privata. Quando sono arrivato avevo voglia di vincere, poi facciamo di tutto per farlo sapendo che c'è un processo di miglioramento che dobbiamo seguire, l'abbiamo fatto da quando sono arrivato. Il presidente ha detto che le cose sono iniziate da due anni e mezzo, facciamo in modo di migliorare non solo la rosa, ma anche dettagli, preparazione, gioco e di conseguenza i risultati".

"Conte? Quando siamo avversari è normale, è il gioco mediatico non solo difendere la propria squadra ma anche stuzzicare l'avversario. È stato un gioco leale con Antonio, che sta facendo grandi cose con la nazionale. Non leggo ogni giorno le dichiarazioni di tutti, so che qua serve vincere. Non parlo delle dichiarazioni di Antonio, altrimenti ci sarà sempre gente insoddisfatta, lo ha detto anche Luciano Spalletti. Non si costruiscono così le vittorie, mi interessa solo seguire la mia strada e lavorare per la squadra".