Genoa - Torino, ultima chiamata. Al Ferraris passa l'ultimo treno europeo, Gasperini e Ventura si giocano l'ultima occasione per dare un senso a un campionato fin qui sopra le righe. Duello di campo e di panchina, il calcio frizzante di Gasperini, la saggezza di Ventura, squadre costruite ad arte, nate per stupire e piacere. Il cuore granata, lo spirito del Grifone, due candidate alla prossima Europa League, snobbate al via e ora temute. Le fermate recenti condannano entrambe al successo, perché davanti si corre. In rigoroso ordine, Fiorentina, Sampdoria e Inter, in ballo la quinta/sesta piazza, il Torino, a quota 48, deve agganciarsi al terzetto davanti, il Genoa, con due punti in più, può scavalcare i nerazzurri e appaiarsi ai blucerchiati.
Gasperini deve far fronte ad alcune defezioni. L'assenza di Perotti incide non poco nello sviluppo della trama dei liguri e il tecnico prepara, per questa sera, un adattamento tattico, dal 3-4-3 al 3-5-2. Davanti a Perin, Roncaglia, Burdisso e De Maio. Sugli esterni, Bergdich e Edenilson, in mezzo Rincon, Bertolacci e Tino Costa, pronto ad inserirsi per supportare Iago e Niang. L'unico ballottaggio riguarda il fronte sinistro, Kucka insidia Bergdich.
Genoa quindi senza un vero nove, Gasperini si affida alla rapidità di Iago e Niang, portando in panchina Borriello e Pavoletti. Pochi riferimenti, cambi di posizione, un undici camaleontico.
Il Torino si presenta a Genova al completo - manca solo Bovo - e presenta un modulo speculare a quello dei rivali. Moretti, Glik e Maksimovic a protezione di Padelli, il corteggiato Darmian a sinistra, Peres a destra, Vives (in alternativa Benassi), El Kaddouri e Gazzi in mediana, Maxi Lopez o Martinez dal via con Quagliarella.
Il prossimo turno presenta, per entrambe le compagini, sfide alla portata. Il Genoa incrocia l'Atalanta, ormai salva, il Torino si confronta con il Chievo. Decisiva la penultima giornata, di marca milanese. Inter al Ferraris, Torino all'esame Inzaghi. Il futuro passa dalla gara di questa sera, nessuno può sbagliare.