Rudi Garcia assiste alla cerimonia per la "Panchina d'oro", ma la mente è altrove, nella Capitale. La Roma stenta e il tecnico non riesce a trovare via d'uscita a un periodo negativo che si protrae ormai da diverse settimane. L'idea Scudetto, riaccesa dal pari di Keita nello scontro diretto, si spegne quando Pogba controlla e regale conclude in rete, chiudendo la porta a un buon Sassuolo, ma in realtà è da tempo che la Roma si guarda soprattutto alle spalle. I proclami del girone d'andata risultano spazzati via dalla realtà, non c'è più la Roma.

Garcia parla e ascolta, usa toni duri, per la prima volta attacca senza mezzi termini la squadra. "Inquietante", nelle parole pronunciate dopo la gara con il Chievo c'è una sorta di frustazione, un sentimento di tradimento, Garcia non riconosce i suoi giocatori e la sensazione è senza dubbio ricambiata. Il rapporto è incrinato, tanti musi lunghi. I senatori si sentono in discussione, De Rossi saltella tra campo e panchina, Totti, sempre in campo, non incide. I ricambi non sono all'altezza e il mercato di riparazione ad oggi è un fallimento.

La condizione fisica, latente, fa il resto. Infortuni, corsa affannosa, stelle spente, vedi Pjanic, in pochi tirano la carretta, su tutti Keita e Nainggolan, diversi tirano invece i remi in barca.

"Pretendo di più: dovete essere più convinti. Bisogna credere in quello che si fa altrimenti è tutto inutile". Questo il Garcia pensiero, perché alle spalle soffia il vento biancoceleste, la Lazio travolge la Fiorentina, avvicina il Napoli e mette in calendario l'attacco alla Roma. I giallorossi mantengono la seconda piazza, perché in pochi approfittano dei passi falsi, ma il divario si assottiglia e il rischio si ingigantisce. Prima della A, la Coppa. Derby europeo con la Fiorentina, al Franchi con i soliti dubbi di formazione. Sliding doors romane alle porte, altri cambi, altri avvicendamenti. Nessuno può dirsi sicuro sull'undici titolare, Garcia modula e varia alla perenne ricerca di equilibrio e qualità. 

A Roma, malumori e paura, che un progetto all'apparenza vincente possa di colpo sfaldarsi?