Martedì è andata in scena una sorta di Caporetto del nostro secolo, la Roma che arrivava alla vigilia cullata da un grande entusiasmo e da una grande sicurezza nei propri mezzi ha subito una sonora sconfitta dai campioni tedeschi, questo certamente non rende nessun calciatore un flop o non rende Garcia un ciarlatano ma impone delle riflessioni in quanto non è possibile rimediare certe figure di spallettiana memoria (citofonare Manchester United). Il tempo però è tiranno e pone la Roma davanti già sabato a una sfida difficile contro la Sampdoria, i doriani stanno facendo un gran campionato che gli sta fruttando un clamoroso terzo posto e sono affamati di vendetta dopo l'incidente contro il Cagliari.
IL DAY AFTER - Subito dopo la sconfitta l'ambiente è apparso molto unito e coeso. Il pubblico ha dimostrato una volta in più di essere speciale acclamando la squadra anche sul 7-1 dando per una volta una bella immagine dell'Italia calcistica; Garcia si è assunto le responsabilità in sala stampa dichiarando: "Mi assumo la responsabilità della sconfitta. Ho sbagliato strategia e atteggiamento"; molti giocatori giallorossi inoltre hanno commentato la gara sui social, uno su tutti Radja Nainggolan che su Twitter ha commentato "Quello che non ci ammazza ci rende più forti". Ha parlato anche il portiere Morgan De Sanctis che a Sky Sport ha dichiarato:“Il pubblico ci è rimasto vicino, dobbiamo ringraziarli, ci teniamo stretto il loro tifo e ricambieremo questo per il resto della stagione".
I FLOP DI CHAMPIONS - Dire che martedì non sia andato bene nulla sarebbe troppo affrettato e sbarazzino, è quindi necessaria un'analisi più articolata: probabilmente l'anello debole contro i tedeschi ma non solo è stata la retroguardia giallorossa, infatti contro il Bayern è andata palesemente in difficoltà, anzi è crollata come un castello di carta. Certamente i gol subiti in questa stagione sono pochi e gli interpreti sono tutti di primo livello o quasi ma il problema sono certamente gli infortuni: ad esempio De Sanctis ha lasciato la porta in mano a Skorupski contro la Juventus, oppure per effetto combinato degli infortuni di Astori e Castan il povero Manolas deve fare pentole e coperchi perchè è costretto a condividere il reparto con un Yanga-M'biwa, a volte ottimo ma altre onestamente imbarazzante per goffaggine (Vedi figuraccia contro Robben e compagnia). La situazione è preoccupante anche sulle fasce: se a destra si alternano con ottimi esiti Maicon e l'encomiabile Torosidis a sinistra il discorso è diverso in quanto Cole è spesso il peggiore in campo (anche col Bayern), Cholevas è ottimo ma si è aggregato all'ultimo e spesso viene buttato in campo come un tappabuchi, Emanuelson è arrivato da svincolato ma non ha convinto nemmeno Garcia, infine il povero Balzaretti probabilmente ha chiuso con il calcio per sua stessa ammissione.
Merita una piccola parentesi la situazione di Leandro Castan: il centrale brasiliano che lo scorso anno aveva un rendimento clamoroso in questa stagione è ancora quasi un oggetto misterioso, tutto ha inizio il 2 agosto nella partita contro l’Inter nella tournèe americana della Roma quando Castan si ferma per un problema al bicipite femorale destro. Il rientro è il 19 agosto contro il Fenerbahce, il muscolo sembra reagire bene, quello che non va è il sinistro ora. Allora ancora terapia e recupero, poi finalmente il debutto in gare ufficiali. L’ultima partita giocata dal centrale brasiliano risale alla seconda giornata di Serie A contro l‘Empoli. Castan sembrava essere finalmente pronto per il CSKA in Champions League, ma alcuni giorni prima della gara la società dirama un comunicato che certifica come il suo centrale abbia avuto una “forma di otite acuta che ha richiesto accertamenti clinici e strumentali”, con tanto di ricovero al Campus Biomedico di Roma. Il problema non sono più le gambe, ma la testa che infiammata gli porta dolori, vertigini, labirintite e problemi di equilibrio. Ma tutto tace. In città alcuni pensano al peggio dati i sintomi: un tumore al cervello, dato che un otite non dura così a lungo.
LE CERTEZZE DA CUI RIPARTIRE - La Roma per sabato sera ha ben poco a cui aggrapparsi con Manolas ancora fuori per la seconda giornata regalata dal giudice sportivo: sicuramente la sconfitta di martedì come detto ha cementato ancora di più l'ambiente e questo gruppo ha dimostrato di sapersi esaltare nei momenti difficli, facendo leva sull'orgoglio in particolare di gente come Nainggolan; Passando sul piano strettamente tecnico la squadra capitolina può contare su un Gervinho praticamente infermabile che martedì se non avesse trovato davanti a sè il portiere più forte del mondo (con buona pace di Buffon e Casilias) probabilmente avrebbe firmato un paio di gol in più.
QUI ROMA - Garcia tanto per cambiare sarà in mezza emergenza: in difesa Manolas è ancora squalificato e senza Castan sarà obbligato a schierare Astori e Mapou, inoltre sulle fasce Maicon ha un ginocchio gonfio e Cole è in condizioni fisiche pietose quindi si punterà sui due ellenici Cholevas e Torosidis; a centrocampo scelte obbligate con De Rossi, Pjanic e il Ninja Nainggolan (con Strootman che potrebbe tornare a breve contro il Torino); in attacco Totti dovrebbe stare fuori a vantaggio di Destro, con l'attaccante ascolano dovrebbero giocare Gervinho e Florenzi dato che Iturbe è ancora acciaccato.
QUI SAMPDORIA - I blucerchiati sabato dovrebbero schierarsi in formazione tipo escluso il forfait di Viviano operato al menisco; l'unico dubbio è Gastaldello che ha accusato un attacco di febbre. Perciò la formazione dovrebbe essere un 4-3-3 con Romero; Regini, Romagnoli, Silvestre o Gastaldello e De Silvestri; Obiang, Palombo e Soriano; Okaka, Eder e Gabbiadini.
PRECEDENTI - Quello in programma sabato a Marassi è il match numero 131 in Serie A tra Samp e Roma. Il bilancio dei 130 precedenti è in favore dei giallorossi che hanno vinto questa partita 56 volte, 39 volte ha avuto la meglio la Sampdoria, 35 i pareggi. Bilancio storico nettamente favorevole ai blucerchiati per quanto riguarda invece le 65 partite giocate a Genova: 31 successi a 12. Lo scorso campionato vinse la Roma (0-2); l'ultima vittoria della squadra di casa nel 2012/13 (3-1). Francesco Totti ricorderà con piacere la partita giocata al Ferraris il 26 novembre 2006, quando segnò uno dei gol più belli della sua carriera: