Lesione di primo grado al soleo sinistro. Questo l'esito degli esami sostenuti da Daniele De Rossi. Quindici giorni di stop per il centrocampista giallorosso, in un momento delicato della stagione. La Roma dovrà fare a meno del centrocampista non solo nella trasferta in programma domani al Tardini, ma anche nel secondo match di Champions, contro il Manchester City, e nello scontro diretto con la Juventus.
A far le veci di De Rossi, l'esperto Seydou Keita, giunto a parametro zero nella Capitale. Il mediano del Mali ha impressionato per carisma e senso del gioco, rispolverando doti ammirate per anni al Camp Nou. Resta da testare la condizione fisica, con impegni pressanti, a distanza di pochi giorni. Le variabili a disposizione di Garcia sono limitate, visto il lento recupero di Strootman. Possibile l'utilizzo nel mezzo di Emanuelson o un abbassamento di Florenzi nei tre di centrocampo.
In casa giallorossa sale la preoccupazione per il manifestarsi continuo di infortuni e problemi. De Rossi, infatti, è solo l'ultimo di una lunga lista. Ancora ai box Castan, dopo il doppio problema di inizio stagione, con lui Astori e Iturbe, costretti allo stop nella sfida dell'Olimpico con il Cska, tempi lunghi infine per Borriello e Balzaretti. A smorzare i toni le parole di Sabatini "È giornalisticamente accettabile che si indaghi, ma noi consideriamo gli infortuni subiti finora come dei contrattempi. Vorrei sgombrare il campo da qualsiasi dietrologia, non c’è niente da dire sul nostro preparatore Rongoni e sui suoi collaboratori. Penso ad Iturbe: è uno scattista che si sottopone a tante accelerazioni, ci possono stare rischi del genere. Abbiamo una rosa ampia proprio per questo. La tournée estiva? Se ci si vuole sedere al tavolo dei grandi club queste cose vanno fatte. Partecipano tutte le squadre di livello, ci sono dei rischi calcolati. Il mio calcio romantico quello dei ritiri di Norcia fatti di 30 giorni di corse senza pallone non esiste più. E la Roma non può e non vuole tornare indietro".