Al Catania era concesso un solo risultato, la vittoria, e gli etnei accantonano gli incubi di fine 2013 con un inizio di 2014 che infonde energia e speranza, al di là del 2-0 con cui il Bologna viene superato al "Massimino" nel delicatissimo scontro salvezza della diciottesima giornata del campionato di serie A. Il ritorno di Lodi, andato pure in rete con il rigore che ha chiuso la contesa, è il fattore principale ma non unico del riscatto mostrato oggi dalla squadra di De Canio, apparsa rinvigorita nelle gambe ma prima ancora nello spirito. Gli uomini di Pioli, adesso di nuovo in bilico, soffrono oltremodo l'assenza di capitan Diamanti, ma devono rimproverarsi il fatto di non aver osato abbastanza in un match che poteva segnare positivamente il loro percorso in ottica salvezza.
La delicatezza della sfida si carpisce sin dalle prime battute, con Mantovani che spende già un giallo per un fallo su Barrientos nella trequarti avversaria. Grande aggressività e spirito arrembante, soprattutto per i rossazzurri che cercano lo sfondamento centrale con un’azione insistita, senza esito. Perez sparacchia senza pretese dalla distanza mandando alto, poi i ritmi si stabilizzano e subentra una fase di studio più approfondita. Curci blocca una conclusione velleitaria di Plasil dalla zona cross sinistra, poi Kone non riesce ad inquadrare la porta in acrobazia dopo una bella combinazione con Cristaldo. Le geometrie di Lodi danno un tocco di sveltezza alla manovra rossazzurra, ma i padroni di casa non creano nulla di concreto negli ultimi 25 metri al di là delle palle inattive; Bologna dal canto suo ben appostato e pronto a sfruttare ogni spazio, un ripiego tempestivo di Rolin sventa un contropiede in campo aperto di Cristaldo, che manda poi fuori di testa sul successivo angolo.
La tensione, le difficoltà tattiche e la paura di sbagliare bloccano le gambe dei rossazzurri, ed ecco allora che, con Lodi tornato a casa, le palle da fermo tornano ad essere una soluzione cercata, mai come adesso un’ancora di salvataggio: prima Curci esce a vuoto su una battuta del napoletano mandando fuori giri Bergessio sul secondo palo, poi il “Toro” è freddo nell’eludere la difesa felsinea (ma è sospetta la sua posizione di partenza) e spedire di testa in rete la parabola del numero 10. E’ il minuto 23. Il Bologna reagisce d’impulso, ma Castro sfiora il raddoppio mancando di poco la deviazione di testa da ottima posizione su cross di Bergessio. Etnei galvanizzati dal vantaggio, il “Massimino” nota e apprezza lo spirito di sacrificio degli uomini di De Canio che però non vanno oltre un paio di potenziali pericoli. I felsinei dal canto loro osano e spingono poco sugli esterni, mostrando maggior intraprendenza soltanto sul finire di frazione con il primo tiro in porta di Moscardelli (attento Frison) e una punizione dello stesso ex Chievo e Piacenza fuori misura.
Nessun cambio negli undici dopo l’intervallo. Rolin sibila il palo con una botta dal limite sugli sviluppi di un angolo, poi Cristaldo non arriva di poco in spaccata su un cross dalla sinistra. Bologna più vivace, il Catania perde smalto ma regge strenuamente, per quanto tre quarti della difesa siano già gravati dall’ammonizione. Una pericolosa punizione di Kone dalla sinistra chiama addirittura Bergessio alla deviazione in angolo a protezione di Frison, poi Lodi manda a lato sugli sviluppi di un’azione prolungata nell’area felsinea. Il Catania sa che resistere fino all’ultimo con il minimo vantaggio è proibitivo, e cerca di concretizzare ogni ripartenza o azione favorevole: al 62’ Lodi per poco non bagna il suo ritorno romantico al “Massimino” col suo marchio di fabbrica, il calcio di punizione, stampatosi sul palo esterno a Curci battuto. Poco prima, Alvarez ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema muscolare, al suo posto Biraghi.
Il laterale scuola Inter si cala subito nella realtà della partita e guida la ripresa di tono dei rossazzurri insieme al suo compagno di corsia opposta Peruzzi, che si procura il mani da rigore di Morleo: Lodi torna sul dischetto, come tante volte nella sua prima vita rossazzurra, e stavolta può riabbracciare il “Massimino” sotto la Curva Nord dopo un gol segnato; il suo piatto centrale a mezza altezza spiazza Curci, chiude virtualmente il match e fa scappare qualche lacrima al presidente Pulvirenti, che ha sempre avuto un rapporto professionale stretto col napoletano e ha fatto di tutto per riportarlo in rossazzurro. Minuto 65.
Pioli corre ai ripari e getta nella mischia Rolando Bianchi, ricorrendo alle tre punte, ma il Catania manovra con scioltezza mai vista quest’anno e manca il tris con Barrientos, che a tu per tu con Curci incoccia il palo. Il match vive minuti di tensione sull’onda di una gomitata di Bergessio a Perez (l’uruguaiano riporta un vistoso taglio alla fronte), poi il tono agonistico ritorna su livelli accettabili con i tentativi confusi di costruzione degli ospiti ben controllati dagli etnei, a nozze con gli spazi concessi dietro: all'85' un indomito Bergessio resiste in area dopo un contrasto con Natali, si posiziona per il tiro in solitaria ma cede alla stanchezza mandando malamente a lato, subito dopo Acquafresca può calciare di piatto su traversone basso dalla sinistra, ma il muro difensivo respinge come i pugni di Frison fanno successivamente sul potente destro in corsa di Bianchi. La squadra di Pioli si sveglia troppo tardi, i felsinei si aggrappano in dirittura d'arrivo alle traiettorie di Kone ma dopo un tentativo per parte di Barrientos e Perez rimane immutato: Catania batte Bologna 2-0.
Per effetto di questo risultato gli etnei agganciano il Livorno a 13 punti, andando adesso a due lunghezze dallo stesso Bologna che delimita ancora la zona salvezza. Nell'ultimo turno di andata la rincorsa del Catania dovrà passare da un altro scoglio delicato, la trasferta di Bergamo con l'Atalanta, mentre il Bologna cercherà il rilancio con la Lazio al "Dall'Ara".