Un mese in silenzio per evitare polemiche, ma ora che le acque si sono calmate. Daniele Delli Carri accetta di dire la sua al "Corriere Mercantile" su quella squadra che di fatto ha costruito e del quale è sempre stato orgoglioso. Dal giorno del suo allontanamento ha pensato e ripensato al perché di quell’improvvisa separazione senza riuscire a darsi una spiegazione anche perché nessuna telefonata gli è mai stata fatta. Ma di tutto questo Delli Carri preferisce non parlare limitandosi solo a fare i complimenti alla squadra e al nuovo allenatore.

Direttore, si aspettava questo ottavo posto?
"Chi ha lavorato con me può confermare che ho sempre avuto fiducia in questo gruppo perché ero consapevole della sua forza. Dopo la chiusura del mercato ho detto che sulla carta la rosa era da ottavo - decimo posto".
 
Neppure la partenza così e così non le aveva fatto cambiare idea?
"Assolutamente no".
 
Fetfazidis è stata una sua scoperta?
"Sì, l’ho voluto fortemente portare a Genova perché lo conoscevo molto bene e sapevo che avrebbe fatto impazzire la Nord. Quando l’ho proposto al presidente mi ha subito dato il via libera".
 
Trattativa complicata però...
"Sì molto lunga perché l’Olympiakos non voleva cederlo e l’allenatore lo aveva blindato. E’ stato il ragazzo a volere fortemente il Genoa".
 
Vrsaljko?
"E’ un grande giocatore con dei margini di miglioramento incredibili. Mi piace anche per come ragiona e per come è già maturo".
 
Lei ha voluto fortemente anche Centurion...
"E’ forte, ve lo garantisco. Magari non è ancora riuscito a far vedere tutto il suo valore ma non va dimenticato che è molto giovane e che fare bene alla prima in Italia non è mai facile. Ma vedrete come crescerà, così come Konaté".
 
Cosa succede a Lodi?
"Non lo so, ma già qualche volta anch’io gli avevo chiesto un po’ più di impegno negli allenamenti. Si riprenderà".
 
Gasperini che impressione le sta fecendo?
"Si vede che il mister ha in mano la squadra e oltretutto ha il grande vantaggio di poterla fare giocare in diversi modi".
 
Dove ha fallito Liverani?
"E’ bravo e farà bene perché ha delle ottime idee, ma probabilmente non aveva ancora quell’appeal che serve per stare a certi livelli".
 
Delli Carri che futuro avrà?
"Non lo so, mi guardo attorno come è normale. Intanto vado spesso all’estero per restare aggiornato e fare quello che mi piace di più: scoprire giovani di talento".
 
Un consiglio alla dirigenza del Genoa?
"Più che un consiglio un augurio: che tenga tutti i giovani che ha e mi riferisco anche ai vari Cofie, Perin, Bertolacci. Il prossimo anno avrà una squadra fortissima perché vi immaginate i vari Fetfatzidis, Centurion, Vrasljko e Konaté con un anno di Italia in più?".
 
Davvero non ha niente da dire sul suo allontanatamento?
"Preferisco restare zitto. Dico solo che sono orgoglioso di aver lavorato per il Genoa e soprattutto di aver costruito qualcosa per il futuro. Il calcio poi è questo, regala sorprese ogni giorno".