"Il difficile arriva adesso". Rudi Garcia non vuole passi falsi e, nonostante un avvio di campionato ottimo, predica prudenza nei confronti dell'entusiasmo che potrebbe destabilizzare l'ambiente. "La vittoria al derby da morale alla squadra, però può succedere anche di mollare. Io non voglio che succeda, voglio che la mia squadra tenga l'attenzione alta". Dunque bisogna rimanere con i piedi per terra se si vuole tornare ad essere grandi. Ma il cammino è quello giusto, la Roma può tornare ad essere grande. Ed i numeri sono dalla parte della squadra giallorossa: 4 partite, 4 vittorie, solo un gol subito e 10 segnati. Ed è proprio la difesa il nodo centrale di questa Roma. Ciò che Enrique, Zeman e Andreazzoli non sono riusciti a trovare, Garcia ha saputo plasmare. "È più facile vincere le partite senza prendere gol, però se vinciamo 4-3 tutte le partite alla fine della stagione mi va benissimo, a Morgan De Sanctis non sono sicuro che vada bene". Un lavoratore, il sergente Garcia come lo chiamano a Roma. Ma ciò che fa di questa squadra una rivelazione del campionato è il gruppo, il collettivo. Nonostante molti giocatori, anche di grande caratura, partano dalla panchina, riescono a dare il massimo anche in quel poco tempo che gli viene concesso: "Questa cosa è buona. Un giocatore preferisce sempre iniziare la partita, ma finora la panchina è concentrata al 100 per cento per aiutare la squadra. Se manteniamo questa cosa, sarà molto molto buono per noi". Garcia sta lavorando sodo, e vuole che i suoi non perdano mai la concentrazione. Così ecco il turno infrasettimanale, mercoledì: alle 20.45 si lotterà con una Sampdoria in crisi di risultati. Ma Rudi predica molta attenzione: "Per il momento la Sampdoria ha fatto due risultati positivi fuori casa e ha un po' più di difficoltà a casa. È sempre difficile giocare con una squadra che ha bisogno di punti". Infine solita domanda su cosa possiamo aspettarci da questa Roma e dai suoi obiettivi. "Per il momento abbiamo solo vinto quattro partite niente di più, vedremo alla fine della stagione, l'obiettivo è entrare nei primi cinque posti" ammette il tecnico francese. "Se ci riusciamo sarà un obiettivo raggiunto, ma ora è troppo presto per parlarne. Se riusciamo a fare la quinta vittoria, è una cosa che non è mai successa nella storia della Roma. Non è un trofeo, ma sarebbe un traguardo molto molto importante".
BALZARETTI - Criticato per le sue ultime prestazioni poche opache, Federico Balzaretti è diventato l'eroe del derby e il simbolo del calcio come valore sportivo. A pochi giorni dalla partita vinta contro la Lazio, il terzino sinistro racconta le sue emozioni dopo il gol: "La cosa bella è che di solito uno non realizza subito invece io ho capito subito quello che succedeva. Sentivo qualche compagno che imprecava dopo il palo, poi hanno battuto l'angolo veloce e sono rientrato. Sono tornato indietro, mi sono coordinato senza pensare, e quando ho visto la palla entrare non ho capito più niente. L'immagine che ho è quella di Daniele. Io non piangevo, ma poi ho visto lui che piangeva e mi sono sciolto anche io. E' la scena che mi ha colpito di più". E' lo stesso De Rossi poi ad osannare il suo compagno: "Ha mangiato tanto fango, ha preso delle critiche a volte anche ingiuste perché ha dato di meno di quello che poteva dare, ma è un ragazzo speciale, non si è mai lamentato".
MERCOLEDI' - Sfida insidiosa dunque con la Sampdoria. Conterà più la prova psicologica che quella fisica. Sarà la Roma che non molla mai o quella che risente delle vittorie ottenute in questo avvio di campionato? La trasferta di Genova saprà dirci di più, e fino a quella meta Garcia prepara la formazione tipo. De Sanctis in porta, solita difesa a 4 con Maicon, Castan, Benatia e Balzaretti. Centrocampo con De Rossi, Strootman e Pjanic. In attacco unico ballottaggio tra Ljajic e Gervinho da mettere al fianco di Totti e Florenzi.