A 4 giorni dalla partita più importante dell'anno per Roma e Lazio, ci si interroga su quali possono essere i giocatori in grado di decidere una finale che si preannnuncia tesa, dura e tatticamente bloccata.
Totti? Osvaldo? De Rossi? No, in una partita del genere a fare la differenza sarà solo una cosa: saltare l'uomo, creando così superiorità numerica. L'uomo, sponda Roma, a cui questo compito sarà demandato è Erik Manuel Lamela, un mix di tecnica, forza fisica, inventiva e velocità che, unito a un mancino fatato, lo rende immarcabile per le difese avversarie.
BABY FENOMENO - Classe 1992. Seconda stagione di serie A. Limitato lo scorso anno da continui fastidi alla caviglia, eredità dell'esperienza al River Plate, ha comunque mostrato doti tecniche fuori dal comune. Indimenticabile il suo esordio: ottava giornata di campionato, Roma-Palermo. Luis Enrique stupisce tutti schierando dal primo minuto il giovane argentino che lo ripaga dopo 8 minuti quando, ricevuta palla al limite dell'area, sul centro-destra, lascia partire un fantastico tiro a giro che si insacca alle spalle dell'incolpevole Tsorvas.
A quel magico pomeriggio, sono seguite altre 30 presenze, tra campionato e coppa Italia, di cui 25 da titolare, condite da 6 reti. Una stagione, insomma, tutto sommato positiva, nonostante i risultati della squadra siano stati nettamente al di sotto delle aspettative.
CURA ZEMAN - È con l'arrivo dell'allenatore boemo che per Lamela le cose cambiano. Già dal ritiro estivo il lavoro richiesto all'argentino è duro e ben definito: attaccare la porta, chiudere in rete la mole di gioco creata dalla squadra, diventare attaccante a tutti gli effetti. Dopo un inizio difficile, Lamela apprende le dinamiche zemaniane e diventa una macchina da gol. 11 reti sotto la gestione Zeman, 4 sotto quella Andreazzoli: 15 totali e palma di secondo miglior cannoniere della squadra dopo Osvaldo. Prime pagine dei giornali, attenzione crescente dei media di tutto il mondo e interesse dei top club europei dimostrano che Lamela è sbocciato, ma, per l'ultimo salto di qualità, deve far vedere di poter essere decisivo nelle partite che contano.
E ORA LA LAZIO - Il derby di domenica, il primo della storia a valere un trofeo, è la sua occasione. Dove può incidere? Semplice, nell'uno contro uno. Sulla fascia destra si troverà davanti molto probabilmente Radu. Sarà il duello che deciderà le sorti del match. Il laterale laziale dovrà riuscire a non farsi saltare, anche senza raddoppio di marcatura, altrimenti le scorribande dell'argentino rischiano di essere mortifere per la linea difensiva dela Lazio. Un Lamela ispirato, incontenibile come in molte uscite stagionali, farebbe pendere le sorti dell'incontro decisamente dalla parte della Roma. Sfondare sulla destra, creando superiorità numerica, è la chiave per scompaginare l'ordine che caratterizza la squadra di Petkovic e per costringerlo a intervenire in corso d'opera, tamponando le folate dell'argentino.
Lamela sarà in grado di reggere alla pressione di dover essere l'uomo decisivo di un derby così importante? Domenica avremo la risposta e sapremo se, nel firmamento delle stelle del calcio mondiale, sarà necessario aggiungere un posto.