È la stagione dei record. Negativi, però. Se quella del Pescara doveva essere una stagione indimenticabile, i propositi della squadra biancazzurra sono stati rispettati. Tuttavia, maturando dal “lato” sbagliari. La sconfitta di misura patita col Catania (1-0) rappresenta il ventisettesimo stop stagionale: viene, così, eguagliato il primato negativo assoluto per la massima serie stabilito dal Venezia nella stagione 1949-50. Se i ragazzi di Bucchi subiranno lo stesso trattamento dalla Fiorentina in vista della prossima giornata, l’annata degli abruzzesi verrà ricordata in tutti gli almanacchi come la peggiore della storia del campionato a girone unico. Non male, eh?

Sulla sponda rossazzurra, invece, è festa grande. La rete che decide la partita, sette minuti dopo il ritorno in campo, consente ad “El Papu” Gomez di raccogliere l’applauso dello stadio “Angelo Massimino”, in piedi durante l’intera durata della partita per ringraziare i propri beniamini. Per la piccola “Saeta Rubia”, forse, si tratta dell’ultima volta in rosso-azzurro davanti al pubblico amico. L’argentino potrà dire di aver confezionato il miglior commiato possibile. 

È una vittoria meritatissima quella degli etnei, i quali dominano in lungo ed in largo durante la prima frazione di gioco. I tentativi a rete di Barrientos, Bergessio e Gomez vanno ad infrangersi contro il muro eretto da Perin, mentre Sforzini sfiora il suo primo gol in Serie A calciando malamente su Andujar in uscita una ghiotta palla-rete. L’ex portiere del Padova erige un fortino che pare davvero inespugnabile: prima ipnotizza “El Pitu” in una sfida a tu per tu, poi disinnesca il suo sinistro con un plastico intervento che manda il pallone in calcio d’angolo. Almiron prima inzucca male, poi esalta l’intervento di Cosic, che si immola sulla conclusione del mediano diretta sul primo palo. È un assalto al quale i pescaresi sembrano poter crollare da un momento all’altro. Il centravanti ex Saint Etienne manda malamente alto da pochi metri ed un tiro ad incrociare del numero diciassette non finisce in rete per pochissimo.

Il monologo dei siciliani, dunque, vede il suo giusto premio subito dopo il ritorno in campo: una veloce ripartenza brucia gli adriatici in fase d’attacco. Barrientos recupera un pallone a centrocampo ed innesca Bergessio in allungo sulla fascia destra d’attacco. Il suo movimento apre praterie proprio a Gomez, il quale raccoglie il traversone rasoterra dell’attaccante ed insacca Perin in scivolata. La gioia dello stadio si fa sentire al di là dello stretto. Maran viene esaltato a vero e proprio profeta, mentre le standing ovation riservate ad Almiron e Barrientos costituiscono il giusto premio ad una stagione fantastica. Ora toccherà al presidente Pulvirenti godersi i suoi piccoli gioielli da mettere in vendita al miglior offerente. Unica nota stonata della serata è la frattura allo zigomo riportata da Nicola Legrottaglie in occasione di uno scontro con Ferdinando Sforzini.

In casa abruzzese, invece, non v’è alcunché da salvare. Bucchi non può lottare contro i mulini a vento ancora per molto. Gli ultimi novanta minuti della stagione verranno salutati come una vera e propria liberazione da una tortura. La palla, poi, passerà in mano ai dirigenti, i quali dovranno allestire una rosa che possa permettere un dignitoso torneo di Serie B. Un inevitabile repulisti è alla porta.