Stasera c'è Torino-Genoa, una sfida che generalmente è un'occasione per l'incontro di due tifoserie amiche. Da quattro anni, più precisamente dal 24 maggio 2009, non è più così: quel giorno si giocava la penultima di campionato, e, se il Toro aveva bisogno di una vittoria a tutti i costi per restare in A, i rossoblù erano praticamente fuori dal discorso Champions. Eppure finì 3-2 per il Grifone, con un gol di Milito proprio allo scadere e la conseguente rissa finale; per i granata, iniziò il purgatorio della B, che sarebbe terminato solo lo scorso anno, ma il gemellaggio si è concluso da quel giorno. Ecco perchè Toro-Genoa non è una partita come le altre.
Il tecnico dei liguri Ballardini è consapevole dell'importanza di questo match in chiave salvezza, perchè entrambe le squadre non sono ancora salve, e un'eventuale vittoria del Palermo stasera contro l'Udinese riaprirebbe i giochi. Dunque, lo schieramento che sarà adottato dai rossoblù dovrebbe essere un prudentissimo 5-3-1-1, così disposto: Granqvist, Portanova, Manfredini, Moretti e Antonelli davanti a Frey; a centrocampo, Kucka, Matuzalem e Rigoni, con Bertolacci che agirà alle spalle dell'unica punta, Borriello. La notizia migliore per il tecnico romagnolo è certamente il recupero del mastino slovacco, che è stato tenuto precauzionalmente a riposo nelle ultime sfide, in quanto aveva rimediato una botta contro l'Atalanta; ad ogni modo, è tornato ad allenarsi con i compagni, e, a scanso di imprevisti dell'ultimo momento, sarà in campo.
L'allenatore genoano non si è eccessivamente 'sbottonato' nelle dichiarazioni di presentazione alla gara odierna: ''Il Toro è una squadra fortissima, molto solida, che però ultimamente ha raccolto poco. Non dobbiamo sottovalutarli, perchè stanno giocando comunque delle grandi partite, e poi il loro contropiede è micidiale'', ha affermato in conferenza stampa. Ballardini vuole prolungare la striscia positiva dei suoi, che non perdono dalla trasferta di Napoli del 7 aprile e hanno raccolto otto punti nelle ultime quattro uscite, e per questo non vuole cali di concentrazione, perchè i granata si trovano solo una lunghezza sopra il Genoa e, visto quanto successo quattro campionati fa, faranno di tutto per vincere, 'ricambiando' il favore al Grifone, che, in caso uscisse sconfitto dall'Olimpico, si ritroverebbe immischiato nella lotta per non retrocedere. E questa motivazione è sufficiente per spingere i rossoblù a ripetere (o almeno provarci) il successo di quel caldo maggio di quattro anni fa.