La Roma si lascia sfuggire una grande occasione per consolidare la sua posizione europea e perde 1-0 all’Olimpico contro un Chievo solido, deciso e abile nello sfruttare l’unica occasione capitatagli. Dopo le ultime incoraggianti prestazioni, il passo indietro per i giallorossi è evidente e rischia di complicare il finale di stagione, visto che le ultime due partite di campionato li vedranno affrontare nell’ordine Milan e Napoli.

Andreazzoli ritorna al 3-4-1-2 e rispolvera sulle corsie Dodò e Piris, recentemente poco impiegati, con Pjanic regista di centrocampo e capitan Totti sulla trequarti, pronto a imbeccare le due punte Destro e Osvaldo, per la prima volta schierate contemporaneamente dal primo minuto sotto la gestione del tecnico di Massa Carrara. Panchina per Lamela, parso spento sabato scorso a Firenze.

Corini risponde con un 5-3-2 particolarmente solido, a tratti ruvido, con tre centrali forti fisicamente per tenere botta all’attacco pesante giallorosso e Cofie a offrire copertura in mezzo al campo, marcando a uomo Totti. Davanti il duo Stoian-Thereau non vuole dare punti di riferimento ai centrali romanisti, ma aspetta il momento opportuno per attaccare la profondità in contropiede.

MURO CHIEVO - Il primo tempo si dimostra sin da subito difficoltoso per i giallorossi, incapaci di dare velocità alla manovra per cercare di scardinare il fortino clivense. De Rossi e Pjanic rallentano molto il tempo di giocata, ma certo non sono aiutati dal tridente giallorosso. Se Totti, marcatissimo, si dimostra comunque attivo e volenteroso, Destro e Osvaldo si pestano spesso i piedi occupando le stesse posizioni in campo e non allargandosi quasi mai per rendere ariosa e fluida la manovra. La partita scorre ruvida, molto spezzettata, con poche emozioni. Il primo tiro in porta del match arriva al minuto 34. Totti serve con una palla geniale Piris che arriva sul fondo e crossa rasoterra per l’accorrente Osvaldo, capace, però, soltanto di calciare addosso all’attento Puggioni. La Roma non trova linfa vitale da questa grande occasione e continua col suo ritmo bailado che non crea pericoli, ma solo uno sterile possesso palla. Unico brivido per la difesa gialloblu è una punzione in pieno recupero di Totti, forte ma centrale.

SECONDO TEMPO - Dopo un grande spavento a pochi secondi dal via, quando Thereau, lanciato alle spalle della linea difensiva giallorossa, non aggancia solo davanti a Lobont, la Roma finalmente cambia marcia. Al 3’ Destro sguscia con una magia in mezzo a due uomini, ma calcia debolmente tra le braccia di Puggioni. Passano 5 minuti ed è Totti a sfiorare il gol con un tiro dalla distanza che si impenna per una deviazione di Dramè e colpisce la traversa a portiere battuto. Sul calcio d’angolo susseguente è ancora Destro ad andare vicino al vantaggio, con un colpo di testa ben parato dall’ottimo Puggioni. È un fuoco di paglia. I giallorossi ricominciano a rallentare la manovra e a nulla servono gli ingressi di Florenzi per Piris al 55’ e di Lamela per l’insufficiente Pjanic al 72’. Il muro veronese è impenetrabile, Andreolli e Dainelli svettano su ogni palla scodellata in area di rigore e l’equilibrio si mantiene tale fino agli ultimi minuti di gioco. L’ultimo sussulto degli uomini di Andreazzoli arriva all’88’ quando, su cross lungo di Castán, Florenzi si coordina per calciare al volo ma spara alle stelle.

LA BEFFA - Al 90’ ecco accadere l’imponderabile. Lamela perde palla sulla trequarti campo e il Chievo parte in contropiede. Il positivo Dramè si invola sulla sinistra e lascia partire un cross splendido alle spalle di Castán che trova Thereau prontissimo a chiudere in rete, dando inizio alla festa veronese a Roma. I giallorossi accusano il colpo e non trovano il modo di reagire. È sconfitta, amara, bruciante, immeritata.

Ancora una volta la Roma non approfitta delle occasioni che gli capitano e si lascia sfuggire punti preziosissimi nella corsa all’Europa league. Merito al Chievo, autore di una prova attenta e generosa, ma dalla classe dei talenti romanisti è lecito attendersi molto di più. Ora la testa deve andare alla difficile trasferta di domenica contro il Milan, sperando che il grande palcoscenico basti per scuotere la squadra.