Vince il Napoli, com’è giusto che sia. Mazzarri vede la qualificazione diretta in Champions League sempre più vicina, portando a dieci punti il margine sul Milan, terza forza del campionato. Al Pescara vanno solo gli applausi per il carattere messo in mostra: gli abruzzesi imbrigliano per un tempo intero i partenopei, i quali si schiantano contro il muro eretto da Pelizzoli. Poi, nel primo quarto d’ora della ripresa, gli ospiti mettono in ghiacciaia il match con le reti di Inler e Pandev. Massimo risultato con il minimo sforzo: si è grandi anche quando si vince così.

Bucchi regala a Di Francesco l’esordio dal primo minuto. Il figlio d’arte veste il ruolo di trequartista centrale fra Sculli e Caprari, dirottando in panchina Cascione. Sul versante ospite, rientra l’allarme per De Sanctis dopo un infortunio durante la sessione di riscaldamento: il portiere scende regolarmente in campo, così come Campagnaro che vince il duello con Gamberini per un posto sul centro-destra della difesa a tre.

L’approccio alla sfida non è entusiasmante e Mazzarri sprona i suoi dalla panchina. Dopo un quarto d’ora di rodaggio, il Napoli mette la testa fuori ed alla prima, vera occasione va in rete. Ma è tutto inutile. Insigne scaglia in fondo alla porta di Pelizzoli il pallone del vantaggio ospite, ma Romeo invalida la rete. Ed è una grande segnalazione quella del direttore di gara: l’ex biancazzurro, difatti, viene innescato da un tocco di Dzemaili su pasticcio di Balzano; “Lorenzinho” è in netto fuorigioco, ma il guardialinee non ravvisa il tocco del mediano elvetico ed il numero 24 alza le braccia al cielo, senza esultare. Tuttavia, l’arbitro spegne gli entusiasmi della tifoseria partenopea, annullando il gol.

Nei minuti successivi il Napoli cresce sempre di più. Due giri di lancette ed un tocco di punta ben liftato di Hamsik viene prontamente respinto da Pelizzoli in calcio d’angolo. Il portiere del Pescara strappa applausi al ventiduesimo quando smanaccia in bello stile un’incornata dalla breve distanza dello stesso Insigne, ben imbeccato da un cross di Inler. Il monologo dei vesuviani prosegue: di lì a poco lo stesso fantasista serve Hamsik, il cui destro piazzato dal limite dell’area esce di pochissimo.

Saremo ripetitivi, ma il Pescara si aggrappa sempre e solo a Pelizzoli. L’ex estremo difensore di Atalanta e Roma compie un altro mezzo miracolo, disinnescando la sassata di Dzemaili su calcio di punizione dai venti metri: il potente rasoterra dello svizzero beffa la barriera, non il portiere. Sulla susseguente respinta, Capuano è bravo ad anticipare Insigne, mandando in fallo laterale.

Il Pescara si fa vedere nella parte finale della prima frazione. I campani tirano il fiato ed i padroni di casa provano a far male con le conclusioni a rete di Sculli prima e Di Francesco poi. Il calabro calcia oltre la barra trasversale da posizione defilata dopo un assist di Caprari, mentre il diciottenne costringe De Sanctis a distendersi a terra dopo un tiro d’esterno dalla lunga distanza. Si va negli spogliatoi senza ulteriori emozioni. I padroni di casa reggono bene, il Napoli costruisce ma non concretizza adeguatamente la gran mole di occasioni create.

Al ritorno in campo, non passano neanche quaranta secondi che il Napoli passa in vantaggio: Inler raccoglie una palla vagante e lascia partire una staffilata che viene toccata da Capuano; la deviazione mette fuori causa Pelizzoli ed il centrocampista della nazionale svizzera mette a segno il suo sesto gol stagionale. I partenopei legittimano la superiorità palesata durante i primi quarantacinque minuti di gioco.

La partenza ad handicap non demoralizza gli adriatici, i quali rispondono dopo qualche giro di lancette: è Sforzini ad andare in cielo su un traversone dalla destra, ma il suo colpo di testa finisce di poco oltre la barra trasversale. Gli adriatici non mollano e Sculli prova a pareggiare i conti con un colpo di testa, ma De Sanctis controlla agevolmente. 

Sul ribaltamento di fronte matura il raddoppio napoletano: il cross radente di Maggio viene tramutato in oro da Pandev con un preciso tocco di sinistro. Decisivo il maldestro intervento di Cosic che, tentando un improbabile anticipo, spiana la strada al macedone che non ha alcun problema a depositare in fondo al sacco. 

Dopo un timido tentativo su calcio d’angolo di Capuano, deviato da De Sanctis prima che intervenga Sforzini. Il bailamme delle sostituzioni sembra costituire l’ultima emozione prima del triplice fischio finale, ma i titoli di coda sono tutti per Dzemaili, autore di una splendida rete. Lo svizzero ripropone il piatto speciale della casa con una bolide di controbalzo dalla distanza che non lascia scampo a Perin, subentrato all’infortunato Pelizzoli.

Cala, così, il sipario sul match dello stadio “Adriatico”. Il Napoli gestisce al meglio il crollo del Pescara nella ripresa, materializzando in rete con precisione chirurgica le occasioni create durante la seconda frazione dopo un primo tempo di sterile predominio. Nessun punto per i ragazzi di Bucchi, ma solo un altro attestato di stima circa il lavoro del neo-tecnico. La retrocessione, ormai, è da tempo dietro l’angolo.

Ecco il tabellino dell’incontro:

PESCARA – NAPOLI   0-3   (0-0)

PESCARA: Pelizzoli (64’ Perin); Zanon, Cosic, Capuano, Balzano; Rizzo, Togni; Di Francesco, Caprari (61’ Celik), Sculli (70’ Cascione); Sforzini. A disposizione: Bianchi Arce, Bocchetti, Modesto, Zauri, Bjarnason, Blasi, Abbruscato, Caraglio, Vukusic. Allenatore: Christian Bucchi

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio (73’ Mesto), Inler, Dzemaili, Zuñiga (62’ Armero); Hamsik; Insigne, Pandev (78’ Calaiò). A disposizione: Colombo, Rosati, Gamberini, Grava, Rolando, Donadel, El Kaddouri. Allenatore: Walter Mazzarri

Arbitro: Andrea Romeo di Verona

Assistenti: Fabrizio Posado di Bari ed Andrea Crispo di Genova – Giudici di porta: Paolo Tagliavento di Terni e Leonardo Baracani di Firenze – Quarto uomo: Alessandro Costanzo di Orvieto

Reti: 46’ Inler, 58’ Pandev, 82’ Dzemaili

Ammoniti: Balzano, Di Francesco e Rizzo (Pescara); Britos (Napoli)