Chi siederà sulla panchina del Pescara la prossima stagione? Il rebus è ben lungi dall’essere risolto. Tuttavia, la società adriatica sembra volersi muovere per tempo, concentrandosi contemporaneamente sulla gestione della stringente realtà: domenica c’è la sfida con il Siena. I biancazzurri sono chiamati alla sfida contro la “Robur” per tenere in vita le ultime, lontane chance di salvezza. Si lavora su due canali: da una parte c’è la volontà di dare un senso all’ultima parte della stagione, dall’altra la volontà di rifondare.

Le difficoltà del sodalizio abruzzese sono sotto gli occhi di tutti: la squadra sta accumulando, uno dopo l’altro, record negativi che hanno provocato il malcontento della piazza. Per questo, tutte le indicazioni portano ad un repulisti generale che, quasi sicuramente, vedrà la luce in una profonda rivoluzione dell’assetto societario e tecnico. A guidare la barca nelle tempestose acque c’è il presidente Daniele Sebastiani, il cui intento è quello di attutire al meglio l’ormai certa caduta in Serie B, costruendo sin da subito le premesse per tornare fra le grandi.

Il primo ruolo da assegnare riguarda quello della guida tecnica. Sono diversi i nomi in lizza: il numero uno del “Delfino” sta già effettuando degli incontri per definire la strategia che, nel giro di poco tempo, porterà alla scelta definitiva. 

Il sogno – Inutile ribadirlo ancora una volta: l’intera piazza rivorrebbe Zdenek Zeman sulla panchina del Pescara. Gli ottimi rapporti con il tecnico boemo, tuttavia, non sembrano assicurare le necessarie garanzie per un ritorno sulle sponde dell’Adriatico dell’ex allenatore della Roma. È lo stesso presidente a ribadire il concetto: «Se ha voglia di tornare, per lui le porte sono sempre aperte. Ma non credo che accadrà: ha un contratto importante con la Roma e sarà difficile che rinunci a certe cifre».

L’attualità – È proprio Christian Bucchi rappresenta l’elemento di continuità. L’ex allenatore della Primavera ha suscitato pareri positivi all’interno della società e la prova orgogliosa contro la Juventus dello scorso sabato dà margini di speranza all’ex attaccante di Perugia e Vicenza per confermarsi sulla panchina dei biancazzurri anche in vista della prossima stagione. 

Il futuro – Fra i due fuochi, l’opzione più concreta porta alla rottura totale con il passato recente per tirar su uno spartiacque e ripartire da zero con nuovi interpreti. Proprio per questo, Sebastiani sta vagliando i nomi di diversi candidati. La prima pista porta a Luigi De Canio, con il quale il presidente del Pescara non ha avuto che un incontro non ufficiale nei giorni scorsi. Il trainer di Matera conosce bene l’ambiente per aver già guidato il Pescara nella stagione 1998-99, sfiorando la Serie A per un solo punto. 

Torna d’attualità anche la candidatura di Franco Colomba, il quale fu già contattato all’indomani delle dimissioni di Stroppa dopo la gara d’andata con il Siena. Le perplessità della dirigenza portarono, poi, alla chiamata di Cristiano Bergodi, ma il nome dell’ex tecnico di Bologna e Padova costituisce una valida opzione.

Infine c’è la pista che porta a Pasquale Marino. Il nome dell’allenatore marsalese circolò sin dalla scorsa estate come ideale depositario del credo zemaniano, ma fu un semplice fuoco di paglia. Ad oggi non vi è stato ancora alcun contatto, ma la volontà del tecnico di rimettersi in pista dopo un anno sabbatico di riposo è grande e la piazza di Pescara può costituire una scelta ideale per il suo rilancio.