È il testacoda per eccellenza. Sabato pomeriggio alle ore 18 il “Delfino” farà visita alla “Vecchia Signora” per il trentesimo turno di campionato. Al bando l’ottimismo, il quale dovrà lasciar spazio alla realtà stringente delle cose: le pessime prestazioni dei biancazzurri nel girone di ritorno lasciano presagire al peggio. Il rischio è quello di assistere ad uno scontro impari, nel quale gli abruzzesi vestiranno lo scomodo ruolo dello sparring partner. Troppo il dislivello tecnico sul piatto della bilancia, troppa la voglia dei bianconeri di rifarsi dopo il 2-0 subito in Champions League dal Bayern Monaco, troppi i punti di distacco in classifica (ben 47). Oltre a questi fattori, a rincarare la dose vi è anche una buona dose di sfortuna che sta minando la compagine adriatico. Difatti, il tecnico Bucchi perde, uno dopo l’altro, i suoi principali interpreti in mezzo al campo, così da doversi presentare allo “Juventus Stadium” in formazione d’emergenza. Sarà un duro sabato e la prospettiva di tornare dalla trasferta in Piemonte con un’ulteriore sconfitta sul groppone è già dietro l’angolo.
I PRECEDENTI – La tradizione dei pescaresi in casa dei Campioni d’Italia è decisamente negativa. In cinque match, i biancazzurri sono riusciti a conquistare un punto soltanto una volta, registrando quattro sconfitte nei rimanenti incontri. La prima sfida risale al torneo 1977-78 quando gli uomini di Trapattoni s’imposero per 2-0 grazie alla rete di Roberto “Bonimba” Boninsegna dopo dieci giri di lancette ed al raddoppio di Romeo Benetti a quattro minuti dal termine.
Medesimo esito dopo due stagioni: questa volta i padroni di casa rifilano un sonoro 3-0 agli avversari per effetto della doppietta di Roberto Bettega (45’ ed 87’), inframezzata dall’acuto di Vinicio Verza al 50’. Cambia l’annata ma non l’esito nell’edizione 1987-88, quando la Juventus regola i biancazzurri di Galeone per 3-1. Fu una doppietta di Ian Rush (l’unica in Serie A del centravanti gallese) a spianare la strada verso la vittoria. Nel finale, la rete di Luciano Favero al 75’ mise il match in ghiacciaia. Il gol della bandiera ospite fu messo a segno da Leo Junior a nove minuti dal triplice fischio finale.
Si arriva, così, alla stagione 1988-89. Fu questa l’unica volta in cui il Pescara riuscì a mettere in difficoltà la “Vecchia Signora”, sfiorando l’impresa. La prima frazione, difatti, si chiuse sul parziale di 0-1 per effetto del gol di Tita al 43’. Tuttavia, quattro minuti dopo il ritorno in campo, Rui Barros ristabilì la parità, portando lo score sul definitivo 1-1.
Lo storico si chiude con la sfida dell’edizione 1992-93: dopo l’iniziale botta e risposta fra Roberto Baggio e Stefano Ferretti (rete del Pallone d’Oro dopo undici minuti, pareggio del capitano biancazzurro al diciannovesimo), fu proprio il “Divin Codino” a risolvere il match in favore dei bianconeri, fissando il risultato sul definitivo 2-1 a tre giri di lancette dal novantesimo.
LE STATISTICHE – Il passo è quello della grande squadra. Non potrebbe essere altrimenti per la formazione guidata da Conte, la quale domina il massimo campionato italiano, ormai, da due anni a questa parte. Tuttavia, rispetto allo scorso anno il passo si è fatto, talvolta, più incerto. Difficile pensare di riproporre il passo da schiacciasassi dello scorso anno, quando gli juventini conquistarono il titolo senza subire neanche una sconfitta.
Tuttavia, la sostanza cambia poco, specie quando i bianconeri sono chiamati alla vittoria dinanzi al pubblico amico: Buffon & Co. sono riusciti a conquistare per dieci volte l’intera posta in palio, pareggiando in tre occasioni e cedendo il passo agli avversari per due volte (Inter e Sampdoria). Diametralmente opposto è il cammino degli abruzzesi, i quali hanno conquistato la miseria di otto punti quando giocano lontani dallo stadio “Adriatico”
LA SQUADRA – Dei bianconeri si conosce tutto. Una rosa stellare, fatta di campioni di tutte le età. Per questo, vista l’imminenza del ritorno di Champions League e delle squalifiche che pesano sia in campionato che nella competizione europea, mister Conte può permettersi il lusso di effettuare una piccola rivoluzione che consenta ai suoi uomini di presentarsi al meglio in vista del return match con i bavaresi.
Il modulo che verrà proposto sarà il rodato 3-5-2. In porta ci sará Storari, come ha dichiarato Conte in conferenza stampa, e le squalifiche di Barzagli e Chiellini costringono il tecnico salentino a proporre un inedito trio composto da Bonucci, Marrone e Peluso. Questi ultimi colmeranno il vuoto lasciato dai due titolari. A centrocampo, spazio a Lichtsteiner e Vidal, sicuri assenti in Coppa. Insieme a loro vanno Pirlo e Pogba, concedendo un turno di riposo a Marchisio. L’unica casella a non avere ancora un padrone è quella sulla fascia sinistra, per la quale si propone un ballottaggio a tre fra Asamoah, De Ceglie e Padoin. Probabile che l’ex atalantino abbia più probabilità di sedersi in panchina, lasciando ai primi due maggiori possibilità d’impiego.
In avanti, i giochi sono aperti. La logica, vorrebbe Giovinco e Vucinic titolari dal primo minuto, ma diventa davvero difficile rinunciare ad elementi in palla come Matri e Quagliarella. Senza dimenticarsi di un certo Anelka: il tecnico bianconero potrebbe tirar fuori il coniglio dal cilindro, proponendo l’ex nazionale francese dal primo minuto per la prima volta in campionato.
In casa pescarese, invece, s’allunga ulteriormente la lista degli infortunati. Insieme agli indisponibili Balzano, Cosic, Vukusic e Weiss ed allo squalificato Celik, mister Bucchi ha registrato durante la settimana gli stop di Gaetano D’Agostino e Luciano Zauri. Il mediano è alle prese con un fastidio all’adduttore, mentre l’ex difensore laziale ha riportato una lesione di secondo grado al flessore dell’adduttore della gamba destra. Bocchetti ha un problema al polpaccio e le sue condizioni verranno valutate sino all’ultimo minuto.
Per questo, il 4-3-3 del neo-tecnico biancazzurro dovrebbe avere questi interpreti: davanti a Pelizzoli, la difesa verrà formata da Zanon e Bocchetti (o Modesto, se l’ex frusinate darà forfait) sulle fasce, mentre Krøldrup e Bianchi Arce saranno i centrali. A centrocampo, via libera per Bjarnason, Blasi e Cascione. L’ariete Sforzini vestirà i panni del centravanti, assistito sulle fasce da Sculli e Caprari.