Turno infrasettimanale in Ligue 1. Il PSG, capo-classifica, attende il Digione al Parco dei Principi. Emery ha in mano il campionato, nove punti sul Marsiglia, una gara in meno. Poco più di una formalità, l'obiettivo è oltre il confine nazionale, la mente corre al confronto di fuoco con il Madrid. Gli unici problemi albergano all'interno dello spogliatoio, spifferi pericolosi, diatribe in grado di minare la tranquillità dell'ambiente. Un concerto di stelle, qualche stonatura visibile. Tiene banco, poi, il mercato. Lucas e Pastore, ma anche nomi più altisonanti - vedi Di Maria, decisivo con il Nantes. Non è facile mantenere un equilibrio, il campo diventa così un fedele alleato, giocare per chiudere la porta a polemiche di sorta.
Il Digione non sembra in grado di impensierire la corazzata PSG, ma Emery non vuole passi falsi prima del confronto con il Lione, in programma domenica. Non risultano tra i convocati Pastore e Thiago Motta, si va verso una mediana di tecnica e qualità, ormai marchio di fabbrica dei parigini. Verratti e Rabiot gli intoccabili, possibile il ritorno di Draxler in luogo di Lo Celso. Dietro, Meunier rileva Dani Alves - preservato per il Lione - con T.Silva e Marquinhos ad oscurare Areola. A sinistra Kurzawa. Neymar non è al meglio, decisione dell'ultima ora. Pronto Di Maria. Cavani e Mbappé rifiniscono il tridente.
Il Digione non ha eccessivi problemi di classifica, si trova in una zona intermedia, a quota 25. 1-1 con il Metz per raggiungere la sfida con il Paris. Dall'Oglio ben conosce la caratura dei padroni di casa, nessun volo pindarico quindi, una presa di coscienza dei propri limiti. 4-2-3-1, con gli esterni chiamati a un importante sacrificio in fase di contenimento. Chang-Hoon e Sliti si posizionano al largo, fondamentale un supporto in fase di ripartenza e al contempo un aiuto a Chafik e Rosier in sede di difesa. Said parte alle spalle di Tavares, a Marié e Abeid la mediana. Yambere e Varrault al centro della retroguardia, in porta Reynet.