Senza la pressione di un impegno di qualificazione, con spirito libero e voglia di stupire. Gli azzurrini tornano in Italia, a Ferrara, per il secondo match amichevole d'ottobre. Dopo la scorpacciata ungherese, esame inedito con il Marocco, clima di festa e un caloroso abbraccio per la nuova Under di Di Biagio, chiamata ad onorare il prossimo europeo - 2019 - organizzato proprio nel nostro paese. In Ungheria, prime risposte significative, basi solide su cui costruire un ciclo rinnovato. Chiesa è l'elemento di spicco, parte da lui la rinascita tricolore. Cutrone è un centravanti di forza e personalità, un lusso a questo livello. Diverse le opzioni in mediana, da rivedere la tenuta difensiva, quella sì al vaglio del tecnico, a caccia da settimane della coppia perfetta. 

Qualche ritocco in rosa, dopo le defezioni di Verde, Mandragora, Del Favero e Dickmann. Aggregati al gruppo Bonazzoli e Valzania. Di Biagio riparte dal 4-4-2, con uno schieramento improntato all'offesa. Gli esterni sono infatti di straordinaria qualità. Chiesa presidia l'out di sinistra, Orsolini si colloca a destra. Locatelli e Murgia si dividono i compiti d'impostazione, sguardo attento anche in fase di non possesso. Favilli affianca Cutrone davanti. Audero protegge i pali, al centro della difesa tocca a Mancini e Romagna, titolari anche in terra magiara. Calabria e Pezzella i laterali bassi, quest'ultimo sostituisce Adjapong. 

Wotte propone un undici accorto, con due linee compatte e un collante tra centrocampo ed avanti. Kiyine si muove sulla trequarti, alle spalle di En-Nesyri. Benktib e Bach formano la cerniera mediana, El Morabit e Bassi le ali. Benabid in porta, dietro, da destra a sinistra, El Kaouakibi, Dari, Hammouti e Khammas.

Fischio d'inizio alle 18.30, dirige il belga Lardot.