A Lione, atto ultimo. Psg e Monaco si giocano la Coppa di Lega, trofeo che assume estrema rilevanza alla luce dei risultati di stagione. Vola il Monaco di Jardim, piace e seduce, segna e vince, diverte e si diverte. Stenta il Psg, stordito dall'eliminazione di Champions, travolto da polemiche e questioni interne. Conta, non poco, per Emery. Il futuro - suo e di diversi interpreti - è in bilico. Il finale di stagione può disegnare i mesi a venire, tracciare le coordinate della prossima annata. Il Psg - schiacciato dalla pressione del Camp Nou - deve imporsi questa sera e ribaltare l'attuale graduatoria della Ligue 1, dove il Monaco comanda con tre lunghezze di margine. Campionato e coppa, doppietta d'obbligo per non aprire la porta della rivoluzione.  

Diametralmente opposto l'umore in casa Monaco. Un tecnico sapiente, in grado di gestire un materiale umano di prim'ordine. Non stelle affermate, potenziali campioni, giovani di talento sulla via della consacrazione. Jardim modella il gruppo, propone idee e calcio, mette in scacco i santoni d'Europa e sogna in grande. Ligue 1, ma anche Coppa di Lega e Champions, il Monaco si espande ovunque, stupisce per piglio e personalità. L'ottavo con il City il punto più alto, l'impresa nel fortino di casa dopo il KO all'Etihad. Mentre il PSG crolla in Spagna, il Monaco domina in Francia, mette all'angolo Pep e il ricco Manchester. Un segnale importante, uno smacco non da poco per i potenti d'Europa. Un avvertimento anche per Emery, atteso stasera al riscatto. Sfida di panchina quindi, prima ancora che di campo. 

L'allenamento del Monaco

Foto: AS Monaco/Twitter

Per il Psg, cammino tutto sommato agevole. Tre gol al Lilla, poi il 2-0 al Metz e le quattro reti al Bordeaux - 4-1 - per centrare la finale. Qualche fastidio in più per il Monaco. Dopo la scorpacciata con il Rennes - ben sette le segnature - sigillo ai rigori con il Sochaux e affermazione striminzita, di misura, con il Nancy. Epilogo per certi versi scontato, le due formazioni di maggior lignaggio si giocano il titolo, l'esito della finale, però, è tutt'altro che scritto.  

Il cammino del Psg in questo video 

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— PSG Officiel (@PSG_inside) 31 marzo 2017

Le probabili formazioni 

PSG 

Emery non può disporre di Marquinhos e Krychowiak. Il modulo è il consueto, 4-3-3 di estrema qualità. Cavani occupa la naturale posizione al centro dell'attacco. Dopo la parentesi con la Celeste, l'ex giocatore del Napoli torna a vestire la casacca parigina. Qualche ora per smaltire le tossine, poi il campo. Ai suoi lati, Di Maria - KO con l'Argentina - e Draxler. Un tridente di qualità, tra i migliori del vecchio continente. Non da meno la mediana. Rabiot si muove centralmente, insieme a Verratti si divide compiti di costruzione e inserimento. I due pilotano palla ed accendono i compagni. Matuidi è l'elemento fisico, di prestanza. 

Dietro, con Trapp tra i pali, linea a quattro. Laterali di difesa Aurier e Maxwell, i centrali sono Thiago Silva e il giovane Kimpembe. La panchina è profonda, diverse le carte che il tecnico può estrarre dal mazzo per ribaltare l'inerzia. Pastore, Ben Arfa, Lucas, Thiago Motta, un concerto di talento ed esperienza. 

Nell'undici sottostante, qualche possibile sorpresa. Kurzawa sulla corsia mancina, Pastore nei tre di mezzo.

Monaco 

Nessun problema per Jardim. Può pesare l'assenza di Fabinho, fuori per squalifica, ma le alternative sono comunque di livello, pronte al palcoscenico. 4-4-2, un undici di corsa e tecnica, pronto ad affondare la lama nelle mancanze parigine. Glik è il colosso di difesa, al suo fianco Jemerson, con Raggi inizialmente in panchina. Mendy e Sidibe (o Touré) presidiano l'esterno, in mediana è Moutinho a tessere la tela. Bakayoko è, invece, fondamentale per fermare l'incedere del PSG, per spezzare le trame di Emery. I laterali di centrocampo sono estremamente offensivi, Lemar ha passo e giocata, Bernardo Silva - il 10 - è di superiore magistero. Ad accompagnare Mbappè, infine, Germain, con Falcao (non al meglio) come variabile in grado di alterare lo svolgimento della gara.