Soprattutto nelle settimane dello scorso calciomercato estivo i nomi di Edinson Cavani e Marco Verratti sono stati accostati a diversi club in giro per l'Europa, ma alla fine entrambi i giocatori sono rimasti nel nuovo PSG di Unai Emery. Il primo senza la pesante ombra di Ibrahimovic, il secondo per diventare perno del centrocampo anche nei piani dell'allenatore spagnolo ex Siviglia.
Senza lo svedese El Matador è tornato su medie eccellenti a livello realizzativo, forse anche perchè libero di giocare da prima punta come piace a lui e come aveva fatto in maniera eccellente al Napoli prima di trasferirsi a Parigi. Forse il PSG, soprattutto in campionato, è al di sotto delle aspettative, ma l'uruguagio, parlando a Le Parisien, non sembra avere dubbi o ripensamenti rispetto alla propria scelta di giocare in Ligue 1: "Problemi con il Psg? Non capisco per quale motivo si dice che non sono felice a Parigi. Magari non tutto può andare come ti aspetti, ma la mia idea di felicità riguarda la famiglia e molte altre cose al di fuori del calcio. Il calcio è il mio lavoro, quando non avrò più la stessa passione mi fermerò. Oggi sono qui, in una delle migliori squadre al mondo, e questo mi riempie di gioia. Alla fine della scorsa stagione ho avuto un confronto con la società e mi hanno detto che avrei giocato da prima punta, siamo stati chiari, e questo mi ha reso felice. Il contratto? Non so cosa accadrà in futuro, ma ho un accordo fino al 2018 e intendo rispettarlo."
Per Verratti, se possibile, la situazione è diventata ancora più rumorosa negli ultimi giorni, dopo un'insoddisfazione palese al momento di un cambio di Emery che lo ha coinvolto. Il suo agente ha già smentito contrasti con il nuovo allenatore e anche lo stesso giocatore getta acqua sul fuoco, anche sul suo futuro: "E' un piacere l'interesse del Real Madrid. Non è una cosa da tutti i giorni. Ma quando sono felice in un club non voglio avviare trattative con un altro. Io voglio vincere con la maglietta del PSG. È stato detto che ero arrabbiato con il mio allenatore perché non volevo lasciare il campo. Non è vero. Ero arrabbiato con me stesso perché volevo aiutare la squadra ed uscire per un problema di carattere fisico era impensabile per me. Non sono qui per convincere i giornalisti: sono qui per fare il meglio per il Psg. Amo il club, mi piacciono i miei compagni di squadra, potete chiedere a tutti, non penso che nessuno dirà delle cose negative sul mio conto."