Nella realtà del calcio attuale, fatto di business, di calciatori strapagati e di divari economici sempre più grandi tra i top team e le squadre dei comuni mortali, esiste una realtà che è un piccolo angolo di paradiso per chi fa calcio contando su pochi spiccioli e sulla forza delle idee: è la Coppa d'Olanda.
In una Eredivisie stravinta quest'anno dal Psv Eindhoven, e storicamente cannibalizzata, oltre che dal team del colosso Philips, soprattutto dall'Ajax, vincitore prima di quest'anno di ben 4 tornei di fila, e che di tanto in tanto lascia spazio al Feyenoord o a qualche colpo isolato delle varie Az Alkmaar e Twente, non c'è spazio per realtà come quella del Groningen o dello Zwolle. Queste due squadre rappresentano due città che non raggiungono neanche lontanamente i 200 mila abitanti, nessuna delle due ha mai vinto la Eredivisie, e solitamente navigano nella parte medio-alta della classifica. Eppure saranno loro, domenica alle 18, a contendersi la Coppa d'Olanda, non Ajax e Psv, ma proprio Groningen e Zwolle, nell'epilogo di un torneo che, negli ultimi, assomiglia sempre più a un torneo "democratico", fatto per concedere gloria a chi in campionato raccoglie solitamente solo le briciole lasciate per strada dalle grandi.
Fu proprio lo Zwolle, nella finale un anno fa, a disintegrare con un clamoroso 5-1 che fa ancora rumore l'Ajax, impedendo ai lancieri l'ennesimo double. Poi lo Zwolle ha fatto da comparsa in Europa League, non riuscendo nemmeno ad accedere ai gironi, ma adesso è ancora qui, a giocarsi per il secondo anno di fila una clamorosa finale.
A contendere il trofeo ai ragazzi del club nel Nord dell'Olanda, ormai esperti in fatti di finali di coppa, il piccolo Groningen, un club che i tifosi della Fiorentina hanno conosciuto nel 2007, quando i viola furono costretti ai rigori per avere la meglio sugli arcigni olandesi. Il Groningen è quanto di più provinciale si possa immaginare, visto che non sopravvive grazie a magnati o grandi industrali, ma grazie all'emissione di obbligazioni da 25 mila euro e a una fitta rete di osservatori, che, a suo tempo, ha portato in squadra un giovanissimo talento come Arjen Robben, ma anche gente del calibro di Tadic, Matavz, Suarez e l'ex conoscenza genoana Granqvist. Anche domenica gli occhi degli osservatori saranno puntati su un paio di talenti del club biancoverde, principalmente sull'attaccante Michael De Leeuw, che agli olandesi ricorda una vecchia conoscenza della Eredivisie, un certo Zlatan Ibrahimovic, ma attenzione anche al classe '94 Simon Tibbling, interno svedese di qualità, ispiratore della manovra del Groningen. Sarà storico bis per lo Zwolle o un clamoroso primo trofeo in bacheca per il Groningen? Manca poco, domenica sapremo chi tra queste due piccole bellissime realtà si ritaglierà il suo posticino nella storia.