Ci siamo: sabato inizia il momento più caldo della stagione, con la Reyer Venezia e l’Aquila Trento a contendersi il titolo di regina d’Italia, sfidandosi in una finalissima inedita. Grandi meriti per entrambe le squadre, egregiamente allenate da Walter De Raffaele e Maurizio Buscaglia, che hanno saputo fare la differenza, imbrigliando due top club come Milano e Avellino, con i loro aggiustamenti in corsa e spinte motivazionali alla squadra. Due squadre che sciorinano una pallacanestro ammirevole dal punto di vista estetico, ma efficace e funzionale, come si è visto nel corso della post-season. Si affronteranno due formazioni che fanno dell’equilibrio il proprio  mantra, fatto di intensità difensiva e circolazione veloce in attacco.

Se da una parte troviamo la miglior difesa dei playoff, quella costruita da Maurizio Buscaglia, che ha reso i bianconeri un fortino quasi inespugnabile, dall’altra parte troviamo gli orogranata che possono vantare una potenza di fuoco elevatissima, quasi come una bomba nucleare. La specialità della Reyer è quella di alzare i ritmi in maniera repentina ed improvvisa, creando pochissimi riferimenti difensivi alla squadra avversaria e con la circolazione velocissima di palla, mandare a segno diverse triple consecutive, come accaduto nel secondo quarto di gara-6 contro Avellino. Tantissimi fattori concatenati hanno permesso a Venezia di presentare un gioco così efficace nella metà campo offensiva: primo, su tutti, la profondità del roster veneziano, unito all’equilibrio dei ruoli, che permette a De Raffaele di avere molte soluzioni e di poter schierare a proprio piacimento svariati tipi di quintetto, alternando i giocatori in base alle necessità del momento.

L’arma principale della truppa lagunare è senza dubbio il tiro da tre, potendo annoverare a roster un’infinita batteria di tiratori d’elite nazionale, addirittura in ogni ruolo, partendo da Haynes, Bramos, McGee, per poi passare a Filloy, Peric, e Tonut, ma l’innesto di Batista, pur avendo un range di tiro limitatissimo al pitturato, ha evoluto il playbook di De Raffaele, rendendo ancora più pericolosi i tiratori, non che lo fossero già in precedenza. Il centro uruguayano, una volta inserito in maniera graduale, ha fatto la differenza nella seconda metà della serie con Avellino, riuscendo a togliere pressione ai giocatori sul perimetro, convogliando la difesa su di lui in post basso, dando la possibilità agli esterni di ruotare con una certa libertà dall’arco e di servirli per tiri ad alta percentuale. Non a caso, Venezia ha tirato col 37% in gara 5 e quasi 50% nella sfida finale della serie, grazie ad un gioco pulito, caratterizzato dal dentro&fuori con Batista e i tiratori. Inversamente, Batista ha disputato una gara-5 a livelli altissimi, punendo le praterie lasciate scoperte dagli avellinesi in area, che erano impegnati a limitare le bocche di fuoco presenti fuori dall’arco.

I lagunari possono vantare di avere diversi interpreti in grado di eseguire i pick&roll, mossa che sta alla base dei piani offensivi di Venezia, in maniera egregia, con Filloy e Haynes specialisti nel condurre il gioco a due, con diverse opzioni di bloccanti, a partire da Batista, se si cerca di aggredire il ferro con la stazza del sudamericano, oppure con la velocità di Hrvoje Peric. L’ala croata potrebbe essere, con molte probabilità, il principale grattacapo difensivo per Coach Buscaglia, che dovrà studiare come limitare la versatilità del numero quattro veneziano, letale nel pitturato, con la sua tecnica in post basso e il suo range di tiro ampio, unito ad una elevata velocità per la sua stazza. Un rebus per le difese avversarie.

La Finale Scudetto sarà l’occasione perfetta per vedere lo scontro tra l’attacco organizzato e talentuoso della truppa di De Raffaele, contro la difesa rocciosa e atletica dei bianconeri di Maurizio Buscaglia. A fare la differenza, come accaduto nelle precedenti serie di playoff dove sono scese in campo Venezia e Trento, saranno i rispettivi tecnici. Sabato si alza il sipario per quella che potremmo definire una lunga e intensa sfida di scacchi umani. Appuntamento per sabato alle ore 20.45 al PalaTaliercio di Venezia-Mestre, più bollente che mai.