Londra ha ospitato, nel week-end, la tradizionale tappa di Diamond League. Due giorni di atletica, risultati di alto profilo. Abbiamo analizzato qui la prima tornata di gare, ora spostiamo l'attenzione sul programma domenicale. Tracce d'azzurro nel cielo britannico. Prende forma il ritorno di Elena Vallortigara. Dopo le ottime cose dei mesi scorsi, indovina una prestazione di livello mondiale. Supera alla terza prova i 2 metri, poi si ripete a 2.02. In Italia, solo Antonietta Di Martino a un piano superiore. Squillo dal sapore europeo - la rassegna di Berlino è imminente - guanto di sfida a sua maestà Lasitskene, regale a 2.04. Quinta, con 1.91, Alessia Trost.
Korir, con un incedere piuttosto scomposto ma efficace, trova un progresso notevole negli 800. 1'42"05, personale e miglior tempo dell'anno. Secondo è Murphy - 1'43"12 - terzo Kinyamal. Quarto un Amos ancora di spessore. Mezzofondo d'eccellenza anche al femminile, Sifan Hassan spazza la concorrenza nel miglio. 4'14"71, record nazionale. L'olandese rimanda Tsegay e Obiri - primato del Kenia in 4'16"15. Quarta la Simpson, quinta la prima europea, la Muir.
Nei 200, il giamaicano Bloomfield demolisce il personale, toglie due decimi e approda a 19"81. Edward è secondo - 20"01. Tra le donne, Prandini davanti a tutte - 22"16. Settima una Schippers in affanno - 22"42. Si riscatta nei 100hs Kendra Harrison. La primatista del mondo - assente la prima rivale, la McNeal - corre in 12.50.
Manyonga, infine, si aggiudica il lungo. Balzo a 8.58 - eguaglia il suo limite stagionale - 16 cm oltre il connazionale Samaai. Fuori, per problemi fisici, Echevarria, quest'anno il n.1 della specialità.