Dopo Froome, liberatosi definitivamente dal mannaia dell'antidoping, e Vincenzo Nibali, è tempo di andare a scoprire quello che è il terzo favorito per il Tour de France: Nairo Quintana. Lo scalatore colombiano viene da anni deludenti per prestazioni e vittorie, ma soprattutto per il carattere mostrato quando la strada inizia a salire. Un attendismo estenuante che lo ha condotto solo più lontano dal successo. Quest'anno, però, tutto potrebbe cambiare.
Con una squadra folta di punte anche per la classifica generale, vi parteciperanno anche Mikel Landa e Alejandro Valverde, il colombiano dovrebbe avere meno pressione addosso e potrebbe così tornare ad attaccare come nelle edizioni 2013 e 2015, quelle che lo resero celebre come il primo anti-Froome. Nelle ultime due edizioni Quintana è apparso sempre più apatico, sempre attaccato alla ruota del britannico, quando riusciva a starci, e mai all'arrembaggio. Il capitano del Team Movistar si è trasformato nel peggiore dei succhiaruote senza nemmeno riuscire a vincere una tappa - aspirazione minima di questo tipo di corridore - ma quest'anno dovrà scuotersi dal torpore in cui è caduto.
Le tappe per fare male ci sono e Quintana dovrà mostrare di esser ancora quello scalatore micidiale che da giovanissimo impensieriva Chris Froome. La presenza di frazioni con tante montagne nel mezzo lo favoriranno in quanto la resistenza è uno dei suoi punti di forza e quella che forse è la sua vittoria più bella - la Ponte di Legno-Val Martello del Giro 2014 l'ha ottenuta proprio in una situazione con molte salite dure. La cronosquadre ed il pavè, verosimilmente, lo costringeranno ad inseguire già dal termine della prima settimana, creando un copione perfetto per una corsa all'attacco. La prima occasione arriverà già all'undicesima tappa, quella con arrivo a La Rosiére, seguita dalla mitica frazione dell'Alpe d'Huez. Il circoletto rosso, però, Nairo l'avrà sicuramente messo nella breve tappa di 65 chilometri. Tre salite per un totale di trentottomila metri con pendenza positiva da fare a tutta per provare a ribaltare l'esito del Tour de France, anche se a far da giudice supremo sarà la cronometro.
La speranza, dunque, è quella di vedere un Quintana più arrembante della sciupata versione degli ultimi due anni, anche perché se vorrà vincere, quella è l'unica via percorribile.