Gara anche qui, come a Garmisch, sotto uno splendido sole con temperature attorno alle 0. Il muro iniziale ha fatto subito selezione, ma non come nella prima manche, mentre nella parte centrale e finale importante era essere a tempo sulle porte e soprattutto evitare frenate ed incisioni di spigolo inutili.
Purtroppo le nostre italiane non ci sono proprio riuscite. Dopo 10 slalom giganti sul podio arriva la prima debacle. Si, non si può parlare che di disastro per la gara di oggi. Nessun dato positivo all’orizzonte e nell’ultima gara di gigante prima delle Olimpiadi, disciplina in cui eccelliamo, questo risultato fa veramente male all’orgoglio e all’autostima di tutti. Manuela Moelgg va sull’interno nella prima manche e finisce sui teloni pubblicitari, tipico errore di Manuela che in questo inizio stagione era riuscita ad evitare. Sofia Goggia, fuori pure lei con una partenza senza remore, ma anche senza alcun tipo di tattica o di visione del tracciato. Assolutamente preoccupante in vista delle Olimpiadi. Marta Bassino, che sembrava essersi ripresa col quarto posto di Kronplatz, risulta una delle 5 peggiori della manche sul tratto ripido, quello che invece avrebbe dovuto mangiarsi. Resasi conto della mal parata, ha cercato in tutti i modi di stringere le linee, la cosa peggiore che si potesse fare su una neve così morbida, poiché implica incisioni di spigolo e frenate inutili. Con un ritardo al terzo intermedio di ormai 8 decimi sull’allora leader Hrovat, conclude la prova spigolando e saltando la porta successiva. L’ultima speranza rimaneva nelle mani di Federica Brignone la quale, come Marta Bassino, non ha saputo interpretare la parte iniziale perdendo tutto il vantaggio che aveva. Almeno lei è riuscita a mantenersi davanti alla slovena fino all’ultimo intermedio, ma qualche errore di linea risolto con una bella incisione di spigolo l’ha relegata in nona posizione. Quello che fa più male, però è il ritardo inflittole da Tessa Worley, in teoria sua diretta rivale per una medaglia d’oro alle Olimpiadi (+2.13), che fa tornare veramente tutto il clan azzurro a casa con la coda tra le gambe.
Sedicesima conclude Irene Curtoni, con due manche buone. Ma anche lei su una pista in cui la leggerezza era fondamentale, non è riuscita a discostarsi dalle posizioni di mezza classifica in cui si è accomodata durante tutta la stagione di slalom gigante.
Continua pure il momento nero di Mikaela Shiffrin, che oggi è sembrata quasi timorosa di sbagliare e di uscire come nelle due gare precedenti, finendo col portare a casa una gara con il sapore di “compitino”. Non si era mai vista una Shiffrin scendere con un atteggiamento così timoroso, chiuderà settima ma anche lei a quasi 2 secondi dalla leader francese.
Problemi importanti in questa disciplina anche per Lara Gut che sembra non voler abbandonare questa sua tendenza a incidere di spigolo in entrata curva, non facendola praticamente andare avanti. Proprio visivamente, anche i più sprovveduti si possono rendere conto di quanto risultasse lenta nei cambi. Conclude ventesima a quasi quattro secondi dalla Worley.