Parafrasando e adattando a questa disciplina una vecchia frase che Gary Lineker pronunciò per sottolineare la grandezza dei tedeschi nel calcio, lo sci alpino è uno sport semplice: si parte tutti alla pari, possono essere commessi errori oppure exploit clamorosi, ma alla fine vince sempre Marcel Hirscher. Il mostro sacro delle discipline tecniche supera per numero di vittorie il nostro Alberto Tomba, andando a portare a casa il successo nello slalom speciale. Con l'avvicinarsi sempre più incalzante dei Giochi Olimpici di PyongChang, lo sciatore austriaco ha voluto affermare ancora una volta la propria superiorità nei confronti di Henrik Kristoffersen, sconfitto nuovamente nello scontro diretto e costretto ad accontentarsi di un altro secondo posto. I secondi posti sono comunque degli ottimi piazzamenti, ma portano tanto rammarico per chi, come il norvegese, sta dando veramente il massimo per vincere ai danni di Hirscher, il quale anche nella seconda manche non è stato perfetto, ma comunque efficace a tal punto da portare a casa altri 100 punti.

C'era grande speranza per i colori italiani, quantomeno per un piazzamento sul podio, dopo che al termine della prima manche c'erano due azzurri immediatamente alle spalle del tandem insuperabile composto da Hirscher e Kristoffersen. Tuttavia, sia Manfred Moelgg che Stefano Gross sono stati costretti ad assistere da lontano alla festa dei migliori tre dello slalom di Schladming. Non è andata bene per l'atleta di San Virgilio di Marebbe, che era quarto al termine della prima manche ma non ha sciato nel migliore dei modi nella seconda frazione, rimontato sia da Daniel Yule che da Andre Myhrer. Per lui una quinta posizione che porta punti importanti ma che ha un sapore molto amaro, considerando la possibilità di salire sul podio. E sul podio non ci è salito nemmeno l'atleta nativo di Bolzano, che al termine della prima metà di gara si trovava proprio sul gradino più basso, in quella terza posizione che lasciava presagire qualcosa di buono. Tuttavia qualcosa è andato storto, visto che Gross non è stato capace di cavalcare al meglio le ondulazioni che si sono procurate, scendendo addirittura in settima posizione. 

Così sul podio ci sale Daniel Yule, il quale riporta la Svizzera sul podio nella disciplina dei pali stretti, tenendosi dietro lo svedese Myhrer e i nostri azzurri nella sfida tra gli umani. Proprio così, perchè se a dividere Hirscher e Kristoffersen ci sono appena 39 centesimi, ecco che l'elvetico salito sul gradino più basso del podio rimedia un passivo di ben 2 secondi e 13 centesimi rispetto al vincitore. E nello spazio di quei tre decimi troviamo sei atleti, con l'altro austriaco Manuel Feller che è ottavo a 36 centesimi proprio dal terzo posto. E a mangiarsi le mani in questo senso è un altro austriaco, quel Michael Matt che era quinto alla fine della prima manche ma che ha commesso un brutto errore dopo poche porte. Tornando alla pattuglia italiana, purtroppo Gross e Moelgg erano gli unici in corsa nella seconda manche, considerando la cattiva giornata per i nostri colori che si è manifestata soprattutto con la scivolata di Patrick Thaler, il quale con ogni probabilità chiude in questo modo la sua lunga e pluridecorata carriera.