Marcel Hirscher si riprende, con effetto immediato, lo scettro dello slalom. Siamo solo a metà gara, ma il campionissimo austriaco, sospinto dal pubblico di casa, mette il primo punto. Nella splendida cornice di Schladming, Hirscher incanta per controllo ed efficacia. Fissa il miglior riferimento in alto, presta il fianco nella zona centrale - margine da spendere nella seconda in apparenza - e sprigiona i cavalli nella sequenza che conduce al traguardo. Due decimi, questo il margine su Kristoffersen, il primo degli inseguitori, il re di Kitzbuehel. Il norvegese, secondo pettorale, schizza sulla neve, compone una prova senza macchia, è l'unico in scia al cannibale.
Gli azzurri sfruttano un sorteggio amico, partono con pista perfetta e si piazzano alle spalle del duo Hirscher-Kristoffersen. Si lotta per l'ultimo gradino del podio, l'unico disponibile a meno di errori davanti. Gross commette una pericolosa sbavatura in alto ma nel tratto conclusivo è veloce e recupera sul connazionale Moelgg. 76 centesimi il ritardo di Gross, un decimo in più divide Manfred dal vertice.
Michael Matt, furioso per la mancata conclusione dello speciale di Kitz, apre il cancelletto con rabbia e per una manciata di secondi sembra incontenibile. Rischia però l'uscita, l'eccesso comporta una pesante incertezza - quantificabile in 3-4 decimi - e condiziona la gara, perché l'austriaco procede a ondate, senza precise coordinate. Incassa oltre un secondo - 1.09.
La pista, dopo pochi passaggi, inizia ad "offrire" alcune trappole, difficile quindi fare la prestazione. Yule, terzo nel week-end, prende 1.31, alle sue spalle Feller e un Myhrer in affanno fin dai primi cambi di direzione.