Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Si sapeva che la nostra nazionale su una pista ripida e ghiacciata come la Franz Klammer di BadKleinkirchheim avrebbe potuto raccogliere molto, ma solo i più ottimisti avrebbero pensato che oggi si riscrivesse la storia. Terzo trionfo in carriera per Sofia Goggia che rifila all’amica e rivale Federica Brignone +1.10 e +1.45 alla nostra sempreverde Nadia Fanchini.

Oggi le nostre tre azzurre scrivono un nuovo capitolo di storia dello sci. Sì, parliamo di storia, perché mai la nazionale femminile italiana aveva conquistato una tripletta in Coppa del Mondo in velocità, mai la vincitrice azzurra aveva dato +1.74 all’avversaria (non italiana) più vicina, mai avevamo assistito ad un tale strapotere in una gara veloce di Coppa del Mondo, essendoci sul mercato atlete del calibro di Lindsey Vonn, Anna Veith o Tina Weirather.

La gara di oggi era indubbiamente difficile: prima di tutto le condizioni di visibilità non permettevano una discesa tranquilla, la luce bianca e piatta di questa mattina impediva di vedere con precisione le infinite sconnessioni del terreno di questa pista e l’uso del carbonato azzurro risolveva solo minimamente il problema. A questo, aggiungiamo un manto nevoso ghiacciato su cui è caduta una patina di 3-4 centimetri di neve durante la notte e subito congelato, che non ha certamente aiutato a migliorare la stabilità del tracciato e, soprattutto, un leggero nevischio che, viste le alte temperature, si congelava al contatto con la maschera delle atlete.

Insomma, per scendere la Franz Klammer oggi c’era bisogno di coraggio, tecnica (viste le pendenze e le sconnessioni) e precisione nelle linee. Tre attributi di cui praticamente solo le nostre 3 azzurre sono state provviste. Sofia Goggia, a differenza del solito, è partita più circospetta, sempre con pieghe ai limiti delle leggi della fisica, per poi scaricare i suoi cavalli nella parte finale e rifilare un secondo a tutte negli ultimi 8 secondi di gara. Praticamente cose mai viste. La grandezza della prestazione di Sofia Goggia oggi va ricercata soprattutto nel diverso atteggiamento avuto in pista: mai paura delle gobbe e della poca visibilità, punte sempre a valle, posizione a uovo appena possibile e busto vicino alle gambe, per evitare di prendere aria. Aggiungiamoci il coraggio e la sregolatezza tipica della sua sciata ed ecco concretizzarsi il trionfo odierno.

Federica Brignone merita un plauso ulteriore. Lei  che prima di oggi aveva come best result in discesa un dodicesimo posto a Cortina nella stagione scorsa  oggi si porta a casa addirittura ottanta punti. Non si è fatta spaventare dalle condizioni avverse e anche lei ha mantenuto l’acceleratore pigiato dall’inizio alla fine, con il suo tipico piede pulito, senza grattare né sollevare neve. Ma si sa che Federica sul ghiaccio è molto probabilmente la migliore del circuito. Pochi però si aspettavano un podio oggi a riprova degli enormi passi avanti fatti in velocità dalla valdostana.

Nadia Fanchini, col suo terzo posto, è pero colei che più ci lascia a bocca aperta. Una settimana dopo aver saputo che sua sorella Elena Fanchini ha un cancro, con una condizione psicofisica decisamente non delle migliori, piazza rispettivamente un quinto e un terzo posto nel super-g e nella discesa libera. Dopo essersi rotta un braccio esattamente un anno fa ed avere il divieto assoluto di gareggiare in slalom gigante, per evitare contatti con le porte che potrebbero riaprire le fattura, oggi decide di buttarsi giù senza remore su un tracciato tecnico che lei è riuscita ad interpretare al meglio, grazie a un gran coraggio ed alla sua proverbiale sensibilità di piede.

E le altre? Beh c’è poco altro da dire. Le austriache sulla pista di casa si fanno intimorire dalle condizioni e finiscono nelle retrovie. La migliore è Anna Veith, che conclude ottava, ad un abisso dalla nostra Goggia +2.03. Quinta Tina Weirather, forse l’unica delle big a non avere totalmente deluso, ma comunque a +1.74, prendendo 7 decimi da una non velocista come Federica Brignone. Sorprendente il quarto posto di Tiffany Gauthier, mai in top-10 in carriera, che su questa pista difficilissima si è esaltata arrivando 4° a soli 14 centesimi dal podio, bissando il quarto posto di ieri, complimenti.  Sesta un’ottima Jasmine Flury al Best Result in carriera in discesa a pari merito con la connazionale Michelle Gisin, ancora in top 10 in discesa. Gut solo undicesima, gran delusa di oggi, mai capace di essere aggressiva come ieri. Malissimo LindseyVonn, solo 27esima, che forse non se l’è sentita di attaccare su un terreno così difficile, vista la precaria condizione delle sue ginocchia.

Per quanto riguarda le altre azzurre invece, sorprendente decimo posto di Marta Bassino, che riesce ad utilizzare al meglio le sue doti tecniche su questo tracciato e centrare una top-10 in una disciplina dove non era andata mai più in là di un venticinquesimo. Altra prova incolore invece di Johanna Schnarf, solo ventiduesima e mai veramente in gara in questo fine settimana.

Con la gara di oggi possiamo proprio dirlo: Sofia Goggia è tornata. Una vittoria che permette di recuperare quel morale e quella fiducia nei propri mezzi che sembravano scarseggiare nelle ultime gare. Avanti così. Ora con l’umore a mille ci si sposta a Cortina d’Ampezzo, con due discese ed un super-g dove l’anno scorso Sofia Goggia aveva centrato due secondi posti. Considerando che si trova ad 1 punto dalla leadership di specialità possiamo solo che ben sperare per il futuro. 

 

Giovanni Carratù

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