A Oberhof, impresa azzurra. Seconda posizione per il quartetto italiano alle spalle della sorprendente Svezia. Terza la Norvegia, ai piedi del podio la Russia. Con queste coordinate, si "sbarca" a Ruhpolding per una nuova staffetta - il via alle 14.30. Nessun ritocco nella nostra nazionale, confermato anche l'ordine di discesa sul tracciato. Al lancio Bormolini, i migliori - Hofer e Windisch - in seconda e terza, chiusura con Chenal. Giusto non intaccare equilibri definiti.
Per ritrovare l'Italia ancora nelle prime tre, occorre però un altrui aiuto. Diverse formazioni, sulla carta, sono superiori alla nostra. La Norvegia, regina a Hochfilzen, opta per la compagine tipo, con Birkeland in prima, i fratelli Boe e Svendsen. Non c'è quindi Bjoerndalen. La Francia, fin qui stoppata, chiama il fenomenale Fourcade, devastante nell'individuale di mercoledì. Martin guida Desthieux - prima frazione - Fillon Maillet - seconda - e Guigonnat - quarta.
Alle spalle di Norvegia e Francia, troviamo Germania e Russia. Solido il quartetto teutonico. Lesser per assaporare la prova, nella zona intermedia Doll - qui il rischio maggiore - e Peiffer, Schempp a completare il cerchio. La Russia propone Volkov, un'istituzione al tiro, Tsvetkov, Babikov e Shipulin. Il migliore, quindi, al tramonto, con la speranza di essere in corsa per qualcosa di importante.
Non sono da escludere inserimenti non preventivati al vertice, il format in questo senso è favorevole. 7.5km da percorrere per ogni biathleta, tre ricariche per sopperire ad iniziali errori sia a terra che in piedi. In caso di ulteriori sbavature, ecco il giro di penalità nell'anello. Rapidità e precisione, Italia nella mischia.