A Oberhof, il week-end si chiude con due gare a squadre. Al maschile, ad imporsi è la Svezia, con una splendida Italia sul secondo gradino del podio. Al femminile, invece, l'ultima parola è della Francia. Bescond apre al meglio la staffetta e consente a Chevalier di condurre gara di testa. La seconda frazione riserva però alcuni problemi, Anais infatti incappa nel giro di penalità e costringe Aymonier a ricostruire dalle fondamenta. Braisaz non è perfetta, deraglia tre volte in piedi ma si salva con le ricariche. Festa al traguardo.
Le avverse condizioni meteo comportano diverse sbavature al poligono. La Germania, seconda al termine, ne colleziona addirittura tredici, con due giri nell'anello. Hinz, in avvio, è disastrosa. Al cambio, 1:28 per le teutoniche dalla vetta. Herrmann pilota in quota le compagne, una ritrovata Preuss - 10/10 d'eccellenza, addirittura davanti dopo la sosta in piedi - spinge Hammerschmidt a giocarsi il successo. Tensione e naturali difficoltà, Germania alla piazza d'onore.
A completare il podio la sorprendente Svezia. Nessuna individualità di spicco, ma un quartetto solido, in grado di limitare al minimo le incertezze al tiro. Persson, Magnusson, Hoegberg e Brorsson, la ricetta è giusta.
L'Italia è da corsa per metà gara. Vittozzi porta a scuole le colleghe carabina alla mano, Wierer incide sugli sci e - aldilà di un 3/5 in piedi, prontamente sistemato con le ricariche - cambia con 23 secondi sulla Francia. La nostra nazionale paga la giornata così così di Gontier, al rientro qui a Oberhof. Bene a terra - 4 secondi da Aymonier all'uscita dal poligono - crolla nella successiva sessione. Due giri di penalità, una condanna. Sanfilippo ha una reazione d'impatto, l'Italia è sesta a 2:06. A precedere le azzurre, la Russia - fatale una Yurlova negativa in quarta - e l'Ucraina - attesa sul podio alla vigilia.
A completare la top ten, Finlandia - super Makarainen - Polonia, Repubblica Ceca e Norvegia.