Marcel Hirscher non lascia crescere nemmeno un filo d'erba, e ce ne siamo accorti anche nella prima manche dello slalom gigante di Adelboden, il penultimo previsto in questa stagione di Coppa del Mondo di sci alpino prima dell'attesissimo appuntamento con i Giochi Olimpici di Pyongchang, che scatteranno tra poco più di un mese. Forse una delle prime manche meno pulite e più ricche di sbavature per il fenomenale sciatore austriaco, il quale ha comunque dimostrato di avere più ritmo e maggiore controllo del tracciato rispetto agli altri, soprattutto nella parte finale della pista svizzera in cui è entrato più diretto e in maniera meno arrotondata sulle curve. E nonostante un errore abbastanza vistoso nella fascia centrale del tracciato, in testa c'è lui, per buona pace di un Henrik Kristoffersen che nemmeno questa volta si è tolto la soddisfazione di stargli davanti. Ci sono però soli 11 centesimi di distacco tra il leader della classifica e il norvegese, con la terza posizione appannaggio di un altro scandinavo, Leif Kristian Haugen, indietro di 65 centesimi e comunque virtualmente sul podio a metà gara con una buonissima prova.

Molto bravo è stato anche Luca De Aliprandini, il quale per circa un minuto ha sciato sui livelli di Hirscher, con l'ultimo intermedio che lo vedeva distante solo di un decimo: poi la maggiore scorrevolezza e aggressività del capo dello sci alpino al maschile ha portato il distacco a 85 centesimi, per una quarta posizione che gli consente comunque di andare ad aggredire il podio nella seconda frazione. L'azzurro è stato anche capace di tenersi dietro uno dei principali protagonisti della specialità, quell'Alexis Pinturault che ha avuto l'onore di aprire questa prima manche ma che nonostante una prova senza grosse sbavature si trova in quinta posizione, ben lontano dal leader della classifica a metà gara. E a dare un po' di gioia al movimento italiano ci pensa anche Riccardo Tonetti, che con un pettorale 22 che solitamente è penalizzante per chi cerca la prestazione, e con una pista decisamente segnata, stacca un ottimo settimo tempo con un secondo e 19 centesimi da recuperare su Hirscher: podio a tre decimi di ritardo, missione tutt'altro che impossibile per l'azzurro.

Andiamo a vedere il resto del gruppo azzurro come si è comportato: dodicesimo Manfred Moelgg che parte a razzo e per oltre metà manche fa meglio di Hirscher, ma arriva forse stanco e paga un paio di errori con un secondo e mezzo di ritardo. Diciassettesimo Florian Eisath che ha prodotto una prima manche senza ritmo nè sostanza, pagando 2.17 di ritardo nonostante un buon pettorale nel primo gruppo. Esce di scena dopo poche porte, invece, Roberto Nani mentre Giovanni Borsotti non riesce a sfruttare nel migliore dei modi un pettorale tra i primi 30, mancando la qualificazione nella seconda manche. Ma l'attesa ora è per una seconda manche che consentirà di ripetere il duello tra Hirscher e Kristoffersen, ma anche un paio di azzurri in rampa di lancio verso quel risultato che potrebbe vederli finalmente protagonisti ad altissimi livelli.