Il Tour de Ski al femminile inizia con una sorpresa. Nella sprint in tecnica libera si impone la svizzera Laurien Van der Graaff. L'elvetica, padrona di casa, entra in finale con il secondo tempo di ripescaggio - prima semifinale gestita dalla Falla - ma è brava poi a leggere un epilogo convulso, in cui sono da segnalare i problemi di Diggins e la caduta di Ringwald. Il distacco - 1.42 - è importante, la Van der Graaf precede un'altra americana, la Caldwell, e la citata Falla, unica norvegese presente nell'atto conclusivo.  

A proposito di Norvegia, deludono Weng e Oestberg. In assenza di Bjoergen e di altri papabili per il successo finale, Weng non incanta per condizione. Ventesimo tempo in sede di qualificazione, terzo posto nella seconda e più lenta semifinale. Settima assoluta, nulla di compromesso ma un avvio in chiaroscuro. Discorso similare per Oestberg, miglior tempo di ingresso ai quarti, ma mai a contatto nella prima semifinale. Nona piazza per lei, tra le due norvegesi troviamo un'altra scandinava, la Parmakoski. 

L'Italia porta ai quarti due fondiste, uno spiraglio di luce da coltivare nelle prossime tappe. Vuerich e Laurent salutano ai quarti. Come per il circuito maschile, seconda giornata dedicata al passo alternato. 10km in quel di Lenzerheide, una classifica destinata a mutare in modo sensibile. 

La classifica del Tour (fonte FIS)