La coppa del mondo parte, come di consueto, dall'Austria. Soelden è la prima tappa, poi una lunga fermata, in attesa degli impegni di novembre. Un avvio carico di incertezze, tra assenze e protagoniste in cerca della miglior condizione. Di recente, il grave infortunio a Ilka Stuhec - operata al ginocchio destro nella giornata di ieri - dominatrice, lo scorso anno, della velocità. Sul Rettenbach, assenti anche Gut - vincitrice dodici mesi fa - e Veith. Riflettori quindi su Mikaela Shiffrin, con le azzurre - specie Goggia e Bassino - in grado di ritagliarsi un ruolo di primo piano all'interno della competizione.
Ad accendere la curiosità, poi, Lindsey Vonn. Una preparazione esente da problemi fisici - cruccio dell'americana nell'ultima porzione di carriera - il desiderio di scovare nuovi limiti - rinnovata la sfida al settore maschile. L'americana - 77 vittorie in Coppa, il mito Stenmark nel mirino - punta a ribadire la sua forza in Super G e discesa, ma l'apparizione in gigante svela anche altri scenari. La Vonn vuole misurarsi tra pali più stretti, per scoprire il reale stato di forma, costruire la sua stagione. Difficile, anche in un contesto ridotto, possa imporre la sua legge, ma su questo tracciato ha vinto e ha una voglia matta di far ricredere gli scettici. Dall'assolo del 2011 alla prolungata assenza. Non si "tuffa" in un gigante da quasi due anni - gennaio 2016. Ha coraggio e classe, personalità da vendere.
Sul ghiacciaio della Val Senales, una rifinitura per entrare nel rettilineo di Coppa, per assaporare la prima neve vera. Obiettivo a cinque cerchi, è l'anno olimpico, l'anno giusto per completare una bacheca di successo.