Una volata al fotofinish. Ma non il solito sprint di gruppo, giunto dopo sette ore di spasmodica attesa, bensì un uno contro tutti che ha entusiasmato gli spettatori della Milano-Sanremo. A vincere non è stato però il campione del mondo Peter Sagan, bensì il polacco Michal Kwiatkowski, abilissimo a mantenersi a ruota del fuoriclasse slovacco per tutto l'ultimo chilometro in Via Roma, per poi fulminarlo in rimonta. 

Michal Kwiatkowski con il trofeo della Sanremo. Fonte: MilanoSanremo.it/Twitter
Michal Kwiatkowski con il trofeo della Sanremo. Fonte: MilanoSanremo.it/Twitter

Kwiatkowski, corridore del Team Sky ormai abituato alle grandi vittorie nelle corse di un giorno (due edizioni delle Strade Bianche, un Gp di Harelbeke, un Mondiale, quello di Ponferrada 2014, e ora la Classicissima di Primavera), racconta così il suo successo: "Vincere a Sanremo è una sensazione indescrivibile - le parole del polacco poco dopo l'arrivo, raccolte da cyclingnews.com - in particolare perchè in alcune delle precedenti edizioni, nel 2013 e nel 2014, ero stato sfortunato. Ringrazio i miei compagni di squadra, hanno fatto un lavoro fantastico per tutto il giorno, in attesa di uno sprint di gruppo per Elia Viviani. Francamente non mi aspettavo l'attacco di Sagan sul Poggio. Dopo il suo scatto, credevo comunque che saremmo arrivati in volata. Però ho fatto bene a seguirlo, lui ha tirato dritto mantenendo una velocità altissima fino alla fine. Poi mi sono concentrato solo sul mio sprint. Ancora non riesco a credere di averlo battuto. Sono onorato di aver vinto una corsa del genere, contro un avversario incredibile, che conosco da quando eravamo juniores. Con Peter continueremo a darci battaglia".

Peter Sagan al termine della discesa del Poggio. Fonte: MilanoSanremo.it/Twitter
Peter Sagan al termine della discesa del Poggio. Fonte: MilanoSanremo.it/Twitter

Solo in parte sconsolato Peter Sagan, intervistato dai giornalisti Rai immediatamente dopo aver tagliato la linea d'arrivo: "Ormai mi sono abituato al secondo posto, ma va bene così, adesso mi aspettano altri obiettivi. L'azione? Inizialmente ero riuscito ad andarmene da solo, poi sono rientrati Kwiatkowski e Alaphilippe e alla fine è andata come andata. Mi hanno dato un cambio a testa, ma è normale che fosse così. Negli ultimi chilometri loro hanno recuperato più di me. Ho fatto anche una buona volata, ma non sono riuscito a vincere. L'importante non è il risultato ma fare spettacolo per la gente che è venuta a vedere la gara. Altrimenti cosa gareggiamo a fare? L'anno prossimo? Chissà, se rimettono la salita delle Manie sarà ancora diverso". Soddisfatto invece il terzo qualificato, il francese Julian Alaphilippe: "Sul Poggio eravamo davanti per Gaviria - le sue dichiarazioni riportate da Tuttobiciweb.it - ma quando si è mosso Sagan ho capito di dover andare io a chiudere, ho dato tutto per restare con lui e con Kwiatkowski. Sapevo che entrambi erano più forti di me in volata, mi sono voltato più volte per capire se il gruppo potesse rientrare e alla fine me la sono giocata, finendo terzo davvero per poco. Sono contento della mia condizione, di quel che ho fatto alla Parigi-Nizza e ora alla Sanremo, con un podio all'esordio. Ora spero di continuare così puntando ai grandi obiettivi della mia stagione, alle classiche delle Ardenne".