Sergey Ustiugov si prende il mondiale di fondo. Seconda prova e seconda medaglia per il russo. Dopo l'argento nella sprint, alle spalle del nostro Pellegrino, Ustiugov doma lo skiathlon, precedendo sul traguardo di Lahti i norvegesi Sundby e Krogh. Proprio con il leader di Coppa è il duello per l'oro, ma la salita finale incorona Ustiugov, con Sundby che perde il passo e quindi l'occasione di giocarsi la vittoria. Krogh ha vita facile nella volata che assegna il bronzo, mentre a sorpresa è protagonista anche l'Italia. Salvadori sfiora l'impresa e taglia il traguardo in decima posizione, non lontano da Krogh. 

La gara per larghi tratti si conferma tattica. I 15km in classico non offrono alcuna emozione. Si alternano al comando diversi fondisti, i più attivi sono ovviamente Sundby e Ustiugov, davanti per evitare rischi o cadute. Solo nell'ultima tornata si assiste ad una leggera scrematura, Sundby aumenta la cadenza e mette in fila indiana il groppone. Alcune unità perdono così contatto e il gruppo dei battistrada si assottiglia. Salvadori perde qualche secondo, ma resta nel pieno della competizione, con piglio battagliero. Fatica Manificat.  

Source: Richard Heathcote/Getty Images Europe
Source: Richard Heathcote/Getty Images Europe

Al cambio, Harvey è il più lesto a ripartire, 26 atleti sono raccolti in 20 secondi, con lo svedese Rickardsson a chiudere il lotto. Fin dalle prime battute, si assiste a una gara diversa. Ustiugov muta registro e scarica sulle neve i cavalli. Trenata impressionante e sparpaglìo naturale lungo il tracciato. In 9 guidano la prova, mentre dietro anche Hellner annaspa. Una manciata di chilometri e arriva la definitiva spaccatura, con Sundby e Ustiugov soli alla guida della prova. Il vantaggio dei due, inizialmente nell'ordine dei 10 secondi, sale ben presto oltre i 20, mentre dietro si forma un drappello a caccia del bronzo, con Salvadori presente. L'azzurro, nel concitato finale, prova a mettere la testa fuori, ma non ha le gambe per rispondere alla scossa norvegese. 

Sull'ultima salita, intanto, Ustiugov e Sundby si allargano, entrambi affondano il colpo, Sundby perde però passo e partita. Ustiugov scollina solo e si lancia verso la retta d'arrivo, Sundby ritrova bastoncino e andatura, ma è ormai troppo tardi. Oro Russia, argento Norvegia. Per il bronzo, come detto, poca storia. Krogh anticipa la concorrenza, poi il connazionale Roethe. Salvadori spinge, fino all'ultimo metro. Decimo, splendido. 

1 4 USTIUGOV Sergey 1:09:16.7  
2 1 SUNDBY Martin Johnsrud 1:09:23.4  
3 9 KROGH Finn Haagen 1:09:48.5  
4 7 ROETHE Sjur 1:09:49.8  
5 3 HARVEY Alex 1:09:50.0  
6 8 TOENSETH Didrik 1:09:50.2  
7 5 HELLNER Marcus 1:09:50.4  
8 14 LARKOV Andrey 1:09:52.8  
9 20 LEHTONEN Lari 1:09:53.9  
10 31 SALVADORI Giandomenico 1:09:54.0