Giovedì 9 febbraio, ad Hochfilzen, prenderanno il via i Mondiali di biathlon. La gara inaugurale, la staffetta mista, si prospetta tra l'altro come una delle competizioni più equilibrate dell'intera manifestazione.
Per presentare l'evento, come in occasione della scorsa edizione dei Campionati del mondo di Oslo, abbiamo deciso di intervistare Massimiliano Ambesi, voce storica di Eurosport che anche quest'anno commenterà l'appuntamento mondiale in compagnia di Dario Puppo.
Tanti gli argomenti affrontati. In campo femminile Marie Dorin Habert proverà a diventare la biathleta con il maggior numero di medaglie vinte ai Mondiali, ma dovrà vedersela con una concorrenza più che agguerrita. Laura Dahlmeier ha impostato la sua preparazione per arrivare al meglio ad Hochfilzen e sembra essere l'atleta da battere in quasi tutte le gare. Da valutare, inoltre, il rendimento di Koukalova in un contesto di gara per lei ostico e la tenuta al poligono di Mäkäräinen e Domracheva. Tra gli uomini il quesito principale è se Martin Fourcade riuscirà ad imporre il suo dominio anche durante i Campionati del mondo dopo aver vinto dieci delle quindici gare disputate in stagione. C'è grande attesa anche per le prove degli azzurri, capaci quest'anno di salire sul podio otto volte tra competizioni individuali e a squadre. Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Massimiliano Ambesi.
Quella di Hochfilzen è conosciuta come una delle piste più dure del circuito. Ci puoi descrivere le caratteristiche di questo tracciato e del poligono che andranno ad affrontare gli atleti?
Il tracciato è caratterizzato da continui sali-scendi, come testimoniato dal dislivello complessivo delle varie gare. I giri che vanno da 3 a 4 km. sono molto impegnativi, il giro da 2,5 km. è impegnativo, quello da 2 km. lo è meno. Il poligono in sé non è particolarmente complesso perché abbastanza riparato, ma ci si arriva dopo un tratto di oltre duecento metri in leggera salita, che va affrontato con circospezione per evitare di finire fuori giri. Ovviamente, le condizioni meteo giocheranno un ruolo chiave determinando una minore o maggiore difficoltà del contesto di gara.
Partiamo dal settore femminile. Quest'anno Koukalova sembra addirittura più competitiva della passata stagione. Basti pensare che nelle ultime otto gare individuali ha ottenuto sette podi.
Ad Hochfilzen, però, non ha mai vinto. Credi che possa sfatare questo piccolo tabù o il contesto di gara è più favorevole ad altre atlete?
Al momento, Koukalova ha raccolto solamente due successi in località situate oltre i 1000 metri di altitudine e, in generale, non ha mai vinto un titolo tra Mondiali e Olimpiadi. Sicuramente, ha un rendimento sugli sci superiore alla passata stagione, ma i tempi di esecuzione al poligono piuttosto letargici la rendono vulnerabile. Il contesto di gara è senza dubbio favorevole a chi si presenta con una condizione fisica ottimale perché c’è terreno per fare la differenza sugli sci. Oltre alla ceca, Kaisa Mäkäräinen, Marie Dorin, la migliore Darya Domracheva e Laura Dahlmeier potrebbero avere qualcosa in più. Ciò premesso dal 2008 in avanti, nessuna biathleta si è imposta in più di un’occasione in gare con partenza ad intervalli disputate ad Hochfilzen, fatto da analizzare con attenzione.
Laura Dahlmeier arriva a questo appuntamento quasi di casa per una bavarese come lei con 4 successi stagionali ed una condizione fisica in crescendo.
Vista anche la durezza della pista, c'è per lei la possibilità concreta di salire sul podio in tutte e sei le gare in programma, impresa fin qui riuscita solo a Tora Berger a Nove Mesto nel 2013 e a Marie Dorin Habert l'anno scorso a Oslo?
Dahlmeier ad Oslo ha disputato cinque gare senza mai mancare il podio. Bisognerà appurare se in quest’occasione verrà impiegata in tutte le competizioni previste. Il discorso, in realtà, vale per tante biathlete, visto e considerato che tra la staffetta mista e la sprint ci saranno solo ventiquattro ore di distanza, motivo per cui non è escluso che qualche big possa disertare il primo evento in programma. Dahlmeier ha dimostrato di trovarsi a suo agio sopra i 1000 metri di altitudine e, a differenza delle principali rivali, durante la pausa delle vacanze natalizie e nell’intero mese di gennaio, ha impostato il lavoro in funzione dei Mondiali, facendo le prove generali in vista delle Olimpiadi del 2018. Le gare di Hochfilzen ci diranno qualcosa in più riguardo la bontà della strategia.
L'anno scorso, come accennato, Marie Dorin fu la protagonista assoluta dei Mondiali. Quest'anno potrebbe diventare addirittura la biathleta con il maggior numero di medaglie vinte ai Mondiali. Può essere per lei un obiettivo raggiungibile? Sappiamo che ad Hochfilzen non è mai riuscita a salire sul podio.
Considerando i sei podi individuali ottenuti nelle ultime sette gare iridate disputate, l’impresa non appare impossibile, senza dimenticare che Dorin può contare anche su due eventi a squadre dove la Francia partirà per vincere. Va detto che negli ultimi quattro anni, quindi da quando ha cambiato marcia diventando una biathleta di primo piano, ha disputato solamente un paio di competizioni ad Hochfilzen, non brillando al tiro, ma andando forte sugli sci. Il contesto di gara è perciò gradito.
Quali sono invece le ambizioni della rientrante Domracheva. La vedi in lotta per le posizioni di vertice? Ad Anterselva ha dimostrato di essere in netta crescita sugli sci.
Diciamo che ha utilizzato le gare di gennaio per rompere il ghiaccio e per andare alla ricerca della migliore condizione. Se sale ancora di colpi nel fondo, può giocarsela con le quattro biathlete che stanno dominando la stagione rendendo loro la vita difficile e sparigliando le carte. Da perdere ha poco e, diversamente da altre occasioni, non avrà particolari pressioni addosso.
Nonostante quest'anno manchi ancora la vittoria, Dorothea Wierer si è confermata ad altissimi livelli ottenendo anche tre podi individuali. In quale gara secondo te ha più possibilità di fare bene?
Le gare sulla carta più favorevoli sono inseguimento e partenza in linea. In entrambi i casi, la velocità di esecuzione al poligono potrebbe per davvero fare la differenza perché nessuna di quelle che la precedono nella generale può sparare con la stessa rapidità. Si tratta, comunque, di una biathleta con caratura e palmares tali da poter essere considerata una papabile per il podio in ogni format di gara. Rispetto alle prime sei tappe stagionali, dispone di margini di crescita su fondo, percentuali al poligono e anche velocità nel coprire i bersagli.
Martin Fourcade è ormai il prototipo del biathleta perfetto (miglior fondista e miglior tiratore del circuito, numeri alla mano!). L'anno scorso ai Mondiali ha portato a casa ben quattro ori mancando il quinto proprio nell'ultimo giro della mass start conclusiva.
Con quali motivazioni si presenta ad Hochfilzen un atleta che ha vinto tutto in carriera e che quest'anno ha dominato in lungo e in largo? In generale, secondo te, qual è stata la chiave motivazionale che gli ha permesso di essere ancora più dominante in questa stagione?
La chiave motivazionale nella prima parte della stagione è stata rappresentata dal passaggio del tecnico di fiducia e mentore Mazet alla squadra norvegese. Quanto avvenuto in primavera non è stato digerito fino in fondo e si è rivelato un grande stimolo per alzare l’asticella. Guardando alle prossime settimane, non dimentichiamo che mancano due sole affermazioni per raggiungere il record di 11 titoli individuali in possesso di Ole Einar Bjørndalen. Inoltre, sempre due vittorie occorrono per eguagliare il primato di dodici affermazioni individuali nella stessa stagione. A tutto questo, va aggiunto che le recenti schermaglie con i vertici del biathlon russo potrebbero rivelarsi una motivazione supplementare per un biathleta che si è preso la responsabilità di diventare un paladino della lotta al doping.
Se esiste una gara manifesto della superiorità di Martin Fourcade non può che essere l'inseguimento di Oberhof.
La Norvegia ha dovuto aspettare ben sei tappe per vincere la prima gara individuale in questa stagione. Credi che il successo ad Anterselva possa sbloccare psicologicamente gli atleti norvegesi, soprattutto quel Johannes Bø che ha faticato oltremodo in questa prima fase di stagione?
La difficoltà dei norvegesi nel conquistare vittorie individuali è principalmente figlia del cannibalismo/strapotere di Martin Fourcade, che ha lasciato solamente le briciole agli avversari. A mio avviso, Svendsen sta disputando una delle migliori stagioni della carriera e, se non fosse stato per malanni e assenze strategiche, occuperebbe comodamente la seconda posizione nella classifica generale. Non a caso, i peggiori risultati ottenuti da metà dicembre in avanti restano un paio di settimi posti. Il dubbio riguarda la possibilità di spingersi oltre. A tal proposito, lui ha dichiarato di disporre di margini di crescita. Vedremo se avrà ragione.
L’assenza di Tarjei Bø, altro atleta in grado di salire sul podio con continuità, ha sicuramente pesato, mentre a Ole Einar Bjørndalen è finora mancato l’acuto, ma nelle gare in cui ha sparato con precisione ha dimostrato di poterci ancora provare nonostante il peso degli anni. Chiaramente, ci vuole sempre anche un pizzico di fortuna e gli episodi di questa stagione non sono stati particolarmente favorevoli.
A proposito di Bø, cosa pensi delle sue dichiarazioni dopo la vittoria ad Anterselva? Non credi che possano motivare ulteriormente un atleta come Fourcade che, come tutti i fuoriclasse, si nutre di sfide da vincere e di record da battere?
E’ una lettura che condivido. In generale, in diverse occasioni Johannes Bø ha dimostrato di avere meno fame rispetto a Fourcade, alzando il piede dall’acceleratore dopo avere commesso qualche errore al poligono. Il fatto che si sia espresso in maniera spavalda durante la tappa Anterselva potrebbe essere figlio di una rinnovata fiducia. Un atleta vive anche e soprattutto di sensazioni e non è escluso che dopo una prima parte di stagione ben lontana dalle aspettative abbia avvertito qualcosa di positivo in grado di fargli ritrovare sicurezza.
Quali sono i rivali più pericolosi per Fourcade? Credi ci possa essere spazio per qualche sorpresa?
A parte gli atleti menzionati in precedenza, la citazione è d’obbligo per Schempp e Shipulin, che, malgrado i tanti podi e successi in Coppa del Mondo, non hanno mai vinto un titolo individuale in categoria maggiore e, nel caso del tedesco, anche juniores. A dirla tutta, finora Schempp non è proprio mai salito sul podio in gare individuali tra Mondiali e Olimpiadi, caso senza precedenti tra coloro che hanno ottenuto almeno dieci vittorie in Coppa del Mondo
Non mi stupirei di vedere gli austriaci su buoni livelli e ci sarà sicuramente curiosità riguardo le prestazioni del russo Loginov, un biathleta che prima della squalifica per doping aveva dimostrato di poter tenere il passo dei migliori. Attenzione anche a Dominik Windisch.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito alla crescita esponenziale proprio di Dominik Windisch. Che margini ha questo atleta? Può effettuare un ulteriore salto di qualità? L'anno scorso la gara che l'ha consacrato ad alti livelli, forse ancora di più della vittoria di Canmore, è stata proprio la mass start dei Mondiali.
In passato, mi sono sovente sbilanciato in favore di Dominik Windisch perché le potenzialità del ragazzo erano davvero intriganti e troppo evidenti, seppure ancora inespresse. Ammetto anche che i risultati arrivati negli ultimi mesi non mi abbiano stupito granché perché ritengo Dominik un biathleta in grado di battere chiunque sulla gara secca. E’ veloce nella fase di esecuzione al poligono e in una competizione di sci di fondo senza carabina perderebbe da pochi biathleti. Di tanto in tanto, gli sono mancate le percentuali e la convinzione di poter essere uno dei migliori al mondo, ma l’impressione è che con il tempo stia colmando entrambe le lacune. In particolare, quando si è trovato a lottare per le posizioni di vertice fianco a fianco con gli attuali atleti di vertice della disciplina non ha mai concesso un metro. Credo che, in vista degli imminenti Mondiali, tutto questo rappresenti il migliore biglietto da visita.
È proprio vero che Dominik non teme nessuno nell'ultimo giro.
Come giudichi, invece, fin qui la crescita delle giovani biathlete azzurre e il rendimento della squadra italiana?
Il bilancio è positivo comunque vadano a finire i Campionati Mondiali. Come nella passata stagione, è stato raggiunto un numero importante di podi e, finora, è mancata sola la vittoria. In campo maschile, Windisch a parte, va rimarcato come Lukas Hofer sia tornato ad esprimersi ad alto livello e non sono passati inosservati i miglioramenti di Giuseppe Montello, che nelle gare sull’uomo ha sfoderato prestazioni importanti. Thomas Bormolini, già entrato in zona punti, si è ben comportato nella staffetta di Anterselva ed è pronto ad effettuare il salto di qualità.
Il settore femminile vive un momento di evidente salute e può contare su ragazze nate negli anni novanta con il potenziale per stazionare a lungo nelle zone nobili della classifica. Federica Sanfilippo con lo zero al poligono è a tutti gli effetti una biathleta che può ambire al podio anche nelle selettive sprint di Coppa del Mondo, mentre Lisa Vittozzi e Alexia Runggaldier, forti di un rendimento di eccellenza al tiro, hanno ancora margini di crescita nel fondo. Il fatto che entrambe abbiano ottenuto nella stagione in corso i migliori risultati della carriera è testimonianza di un progresso complessivo dell’intero organico. Forti dei buoni risultati degli atleti di vertice, occorre adoperarsi concretamente affinché si possa sviluppare un movimento in grado di garantire ricambi all’altezza della situazione. Il processo è lungo nonché complicato, ma ho l’impressione che qualcosa si stia muovendo. A margine, sarà fondamentale proseguire nel processo di recupero di Nicole Gontier.
La staffetta, a livello di Campionati del mondo, è sempre una gara affascinante. Quali squadre vedi favorite in campo maschile e femminile?
In campo femminile, Francia e Germania possono vantare un organico superiore alla concorrenza e, in terza battuta, si pone la Repubblica Ceca, che deve però risolvere il non banale rebus della quarta frazionista. Italia, Ucraina e Norvegia saranno pronte ad approfittare di un passaggio a vuoto delle nazioni più attrezzate, ma non mi stupirei di vedere nelle posizioni di vertice anche la Bielorussia con Domracheva in palla e la giovane Svezia.
In campo maschile, il duello tra Norvegia, Germania e Russia si annuncia quale uno dei piatti forti dei Campionati Mondiali, ma la Francia, trovando la giusta disposizione dei quattro uomini migliori, non parte di certo battuta. La sola Austria potrebbe provare a fare saltare il banco.
Nella staffetta mista, fermo restando che al via ci siano le donne migliori, sarà lotta aperta tra Germania, Francia, Norvegia, Repubblica Ceca, Russia e, perché no, anche Italia.
Siamo nell'ultimo giro della mass start maschile e femminile. Quale duello ti piacerebbe vedere? Forse, anche alla luce delle recenti schermaglie dialettiche, non sarebbe male - in campo maschile - assistere ad una sfida tra Martin Fourcade e Johannes Bø, una sorta di rivincita della mass start mondiale dell'anno scorso...
Le seconde puntate dei film di grande successo raramente sono migliori delle prime. Quindi, tra gli uomini il sogno sarebbe quello di trovare Dominik Windisch in lotta per il podio contro chiunque, mentre, in campo femminile, mi piacerebbe assistere ad una sfida a tre tra Dahlmeier, Domracheva e Mäkäräinen.
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Se dovessi scegliere una gara tra quelle in programma da non perdere assolutamente, quale prenderesti?
Onestamente, è difficile scegliere, ma, se tutte le donne migliori saranno al via, la gara di livello più elevato e, almeno sulla carta, più incerta dovrebbe essere la staffetta mista.
Sarai presente al commento di tutti gli eventi in programma?
Quasi tutti perché in concomitanza ci saranno impegni importanti con altre discipline cui non si potrà venire meno. In ogni caso, le producer di Eurosport Silvia e Valentina hanno organizzato al meglio il lavoro affinché possa essere presente in più occasioni possibili. Ci sarà come di consueto Dario Puppo ad accompagnare il pubblico in tutte le gare.
Ringraziamo Massimiliano Ambesi per la disponibilità e vi proponiamo di seguito il programma e gli orari dei Mondiali:
Giovedì 9 febbraio
Staffetta mista 14.45
Venerdì 10 febbraio
Sprint D 14.45
Sabato 11 febbraio
Sprint U 14.45
Domenica 12 febbraio
Inseguimento D 10.30
inseguimento U 14.45
Mercoledì 15 febbraio
Individuale D 14.30
Giovedì 16 febbraio
Individuale U 14.30
Venerdì 17 febbraio
Staffetta D 14.45
Sabato 18 febbraio
Staffetta U 14.45
Domenica 19 febbraio
Mass start D 11.30
Mass start U 14.45