Anche il contingente maschile - a PyeongChang - si presenta in formato ridotto. Mancano le stelle di Coppa - il mondiale all'orizzonte induce a programmare con attenzione gare e sedute di allenamento - spazio quindi a fondisti di norma in chiaroscuro. Mentre la Kowalczyk si impone, dominando, al femminile, al maschile è il russo classe '90 Petr Sedov a sbaragliare la concorrenza. La Norvegia - pur senza Sundby e altri personaggi di spicco - piazza comunque due atleti sul podio. Stock è secondo, Rundgreen terzo.
La frazione in classico (15km rispetto ai 7,5 al femminile) porta al comando Noah Hoffmann. Ai primi rilevamenti è l'americano a condurre le danze, con la prova che appare però bloccata. In una manciata di secondi, diversi profili. L'attesa si scioglie con il cambio di stile, Sedov balza al comando ed inizia il duello personale con Daniel Stock. Il vantaggio dei due si dilata rapidamente, mentre Hoffman e Nyenget perdono terreno. A un chilometro, poco più, dalla conclusione, assolo vincente di Sedov, con Stock che crolla in modo netto, incassando oltre 20 secondi. Rundgreen difende invece con i denti la terza piazza. Il norvegese vede rientrare Glavatskikh e si salva solo al fotofinish. Eriksson completa la top five, Hoffman finisce ottavo.
Sundby mantiene - nella classifica che riguarda le gare su distanza - ampio margine su Heikkinen (assente anche lui a PyeongChang), mentre nella generale sono oltre 300 i punti di vantaggio su Ustiugov.
I migliori dieci
1 3 SEDOV Petr 1:18:49.6
2 2 STOCK Daniel 1:19:12.1 +22.5
3 6 RUNDGREEN Mathias 1:19:31.7 +42.1
4 15 GLAVATSKIKH Konstantin 1:19:31.7 +42.1
5 18 ERIKSSON Gustav 1:19:36.4 +46.8
6 4 YOSHIDA Keishin 1:19:36.7 +47.1
7 21 UTKIN Alexander 1:19:38.6 +49.0
8 13 HOFFMAN Noah 1:19:55.8 +1:06.2
9 10 PATTERSON Scott 1:20:18.0 +1:28.4
10 1 NYENGET Martin Loewstroem 1:20:34.3 +1:44.7