Dal terzo posto nella sprint, a quello di oggi nell'inseguimento. Dominik Windisch continua a trovare ispirazione dal tempio tedesco del biathlon e regola in un'entusiasmante volata il norvegese Emil Hegle Svendsen per una terza piazza tutta di rabbia che lancia l'azzurro nell'orbita dei protagonisti assoluti del fine settimana di Oberhof.
Ma la copertina se la prende, per l'ennesima volta, Martin Fourcade. Il francese, clamorosamente falloso al tiro nella gara sprint, al punto di accumulare quasi un minuto dal primo classificato, oggi trova un altro modo per scrivere la storia: bastano pochi metri ed è già sui primi, quindi impartisce la solita magistrale lezione al poligono. Domando con freddezza glaciale le insidiose e ventose condizioni meteo, commette anche un errore ma senza mai scomporsi. Basta osservare l'ultimo poligono: un colpo veloce e preciso per mettere pepe agli avversari, quindi la ricerca maniacale del momento esatto per piazzare gli altri colpi.
E quindi via, a braccia alzate già al termine dell'esercizio di carabina, per la passerella finale, in cui poco ci manca che si fermi per un caffè e una sbirciatina al giornale. Perché dietro, gli avversari finiscono lontani per dispersione: Arnd Peiffer, che chiude secondo, incassa 1'10" (per gentile concessione della passeggiata finale del francese), il gruppone dal quale svetta Windisch arriva dopo ulteriori 20 secondi. Ma si sa, quello là davanti arriva da un altro pianeta.
I primi cinque
1) Fourcade
2) Peiffer
3) Windisch
4) Svendsen
5) Lesser