Più di ogni parola e commento, basta osservare la faccia di Veronika Zuzulova dopo aver visto Mikaela Shiffrin tagliare il traguardo a braccia levate per festeggiare la sua ennesima vittoria. La numero 26 in carriera, per la precisione. Altro pianeta, altro sport rispetto alle avversarie, ma ormai tutto questo non fa più notizia.
La Zuzulova, dicevamo. Ci aveva creduto la slovacca, accarezzando per un attimo il dolce pensiero di rompere le uova nel paniere alla regina dello slalom speciale. Che nella prima manche aveva annaspato e remato, commesso qualche piccolo errore e chiuso con soli 9 centesimi di vantaggio. E poi quelle prime porte della seconda, un altro errore e il cronometro che dice +39. Se l'avversaria fosse stata una qualsiasi delle umane, la nostra Zuzolova avrebbe potuto tranquillamente godersi le ultime porte dell'altra pregustando il sapore dello champagne. Ma se sul pendio scende un'aliena, allora la storia può andare davvero in modo diverso. E così accade che in 30 porte o poco meno, Shiffrin costruisca il suo capolavoro e illumini il cronometro di verde e la scritta -64. Restano solo rabbia e frustrazione, perchè se non basta nemmeno una manche ai limiti della perfezione per avere la meglio sulla fuoriclasse di Vail, occorre attrezzarsi per i miracoli o chiamare Mulder e Scully per indagare sugli X-Files. Il primo posto degli umani diventa così solo una piccola consolazione, dopo essere andata davvero a un passo dal fermare la strisica vincente di Mikaela. Ma il numero messo in pista dalla Shiffrin oggi è roba di altro pianeta. O di altro sport.
E se al momento la lotta per il gradino più alto semba inaccessibile, la bagarre per i piazzamenti sul podio è accesa e divertente. Wendy Holdener chiude al terzo posto, mettendo in fila l'ottima Nina Loeseth e la ritrovata Bernadette Schild, lettaralmente spinta giù da un pubblico da brividi. Sono loro due a chiudere la top five di una gara che finalmente regala qualche sorriso anche in casa azzurra: merito di una Chiara Costazza finalmente convincente, premiata della sua bella prova con il ritorno fra le dieci. Zona da cui rimane fuori per poco Irene Curtoni. Per stappare lo champagne ci saranno altre occasioni, ma intanto arriva una piccola iniezione di fiducia per un settore, quello dello slalom azzurro, che sin qui aveva marciato a passo lento.
Le migliori
1 7 SHIFFRIN Mikaela 50.74 49.32 1:40.06
2 5 VELEZ ZUZULOVA Veronika 50.83 49.87 1:40.70 +0.64
3 6 HOLDENER Wendy 51.33 50.27 1:41.60 +1.54
4 1 LOESETH Nina 51.76 50.29 1:42.05 +1.99
5 12 SCHILD Bernadette 52.14 49.93 1:42.07 +2.01
6 4 STRACHOVA Sarka 51.42 50.70 1:42.12 +2.06
7 2 HANSDOTTER Frida 51.33 50.87 1:42.20 +2.14
8 26 COSTAZZA Chiara 51.92 50.48 1:42.40 +2.34
9 17 MIELZYNSKI Erin 52.36 50.22 1:42.58 +2.52
10 20 SKJOELD Maren 52.45 50.42 1:42.87 +2.81
11 10 CURTONI Irene 51.77 51.18 1:42.95 +2.89